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Cuba: si dimette la Ministra del Lavoro dopo la frase choc sui mendicanti, bufera politica sull’isola

giovedì, 17 Luglio 2025
1 minuto di lettura

“A Cuba non ci sono mendicanti, solo persone travestite da mendicanti.” Con questa frase, pronunciata il 14 luglio davanti a una commissione parlamentare, la ministra cubana del Lavoro e della Sicurezza Sociale, Marta Elena Feitó, ha scatenato una tempesta politica che ha portato alle sue dimissioni il giorno successivo. Le parole, trasmesse dalla televisione nazionale, hanno suscitato indignazione in un Paese alle prese con una delle peggiori crisi economiche degli ultimi decenni. Feitó ha criticato chi rovista nei cassonetti e chi lava i vetri per strada, accusandoli di cercare “facili guadagni” e di “fingere la povertà”. Le reazioni sui social sono state immediate: cittadini hanno condiviso immagini di anziani e famiglie in difficoltà, denunciando la crescente visibilità della povertà nelle strade dell’Avana. Il presidente Miguel Díaz-Canel è intervenuto con un messaggio su X, condannando la “mancanza di sensibilità” e ribadendo che “la Rivoluzione non può lasciare indietro nessuno”. Poco dopo, durante un discorso all’Assemblea Nazionale, ha sottolineato che “le persone che chiedono l’elemosina o rovistano tra i rifiuti sono espressione concreta di disuguaglianze che dobbiamo affrontare”. Le dimissioni di Feitó, accettate dal Partito Comunista e dal Consiglio di Stato, sono state presentate come un riconoscimento dell’errore e della “mancanza di obiettività e sensibilità”. È la prima volta che un alto funzionario cubano lascia l’incarico per una pressione pubblica così diffusa. L’episodio ha aperto un dibattito sulla narrazione ufficiale del governo e sulla realtà vissuta dai cittadini. In un Paese dove la pensione media è inferiore a 5 dollari al mese e l’inflazione galoppa, negare l’esistenza della povertà appare sempre più insostenibile.

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