Alle 1:04 del mattino di domenica 13 luglio, SpaceX ha lanciato con successo il satellite israeliano Dror-1 a bordo di un razzo Falcon 9 dal Launch Complex 40 della Cape Canaveral Space Force Station, in Florida. Il satellite, sviluppato da Israel Aerospace Industries (IAI), è destinato a fornire comunicazioni strategiche per lo Stato di Israele per almeno i prossimi 15 anni. La missione, denominata “Commercial GTO-1”, è stata avvolta da un insolito riserbo: SpaceX ha evitato di divulgare dettagli prima del lancio, e solo dopo la partenza è stato confermato il coinvolgimento di IAI. Il logo dell’azienda israeliana era visibile sulla carenatura del razzo, ma nessuna informazione ufficiale era stata rilasciata fino a ore dopo il decollo. Dror-1 è considerato il satellite per telecomunicazioni più avanzato mai costruito in Israele. Con un peso di circa 4,5 tonnellate e una struttura modulare, è progettato per operare in orbita geostazionaria a circa 36.000 km dalla Terra. Tra le sue caratteristiche spiccano capacità digitali evolute e una flessibilità operativa paragonata a quella di uno “smartphone spaziale”. Il lancio rappresenta anche una rivincita per IAI, dopo la perdita del satellite Amos-6 nel 2016, distrutto durante un test statico di un Falcon 9. Stavolta, il primo stadio del razzo — al suo tredicesimo volo — è rientrato con successo sulla nave drone “Just Read the Instructions” nell’Atlantico. Con Dror-1, Israele rafforza la propria autonomia tecnologica e la sicurezza delle comunicazioni, mentre SpaceX consolida il suo ruolo di partner strategico per le missioni spaziali internazionali.
