lunedì, 14 Luglio, 2025
Esteri

Ucraina sotto assedio: 12 civili uccisi tra sabato e domenica in cinque regioni

Zelensky: "neutralizzare i droni shahed è la chiave per far ripartire la diplomazia". Trump vedrà il segretario Nato Mark Rutte. Corea del Nord: sostegno incondizionato alla Russia

Nelle ultime 48 ore, una nuova ondata di attacchi russi ha colpito duramente diverse regioni ucraine, provocando la morte di almeno 12 civili e decine di feriti. Solo nella regione di Donetsk, tre persone sono morte, mentre altre sette sono rimaste ferite. A Kherson, una donna di 87 anni ha perso la vita sotto un attacco combinato di droni e artiglieria, che ha colpito 34 insediamenti causando anche danni a infrastrutture civili. A Nikopol, nella regione di Dnipropetrovsk, una donna di 27 anni è stata uccisa in un attacco di artiglieria; un uomo di 35 anni è stato ricoverato in ospedale, mentre altre due donne sono rimaste ferite. A Sumy, un bombardamento planante ha causato la morte di due civili e il ferimento di altri tre. La tensione resta alta anche nei territori occupati: blackout e interruzioni idriche hanno colpito diverse città nella regione ucraina di Zaporizhzhia. Secondo il governatore filo-russo Balitsky, i disservizi sarebbero dovuti a un sovraccarico causato dal caldo estremo e a malfunzionamenti della rete. Dall’altro lato del fronte, il ministero della Difesa russo ha annunciato di aver abbattuto 36 droni ucraini in quattro regioni del Paese; 26 sono stati intercettati sopra Belgorod, quattro su Voronezh, tre su Lipetsk e tre su Niznij Novgorod. L’attacco, non confermato da fonti ucraine, è parte di una crescente offensiva asimmetrica condotta da Kiev contro obiettivi logistici e militari in territorio russo. Sempre secondo fonti russe, l’Ucraina avrebbe rimandato al fronte ex prigionieri di guerra, violando la Convenzione di Ginevra. Kiev non ha commentato ufficialmente queste accuse. Parallelamente, l’intelligence ucraina SBU ha annunciato di aver ucciso due agenti russi sospettati dell’omicidio del colonnello Ivan Voronych, assassinato a Kiev giovedì scorso. L’operazione è avvenuta domenica nella regione di Kiev, durante un tentativo di arresto. I due sospettati, un uomo e una donna, sarebbero membri del Servizio federale di sicurezza russo (FSB). L’SBU ha affermato che i mandanti dell’omicidio sono stati identificati e che l’operazione continua. Secondo l’aeronautica ucraina, la Russia ha lanciato fino a 60 droni Shahed in un solo giorno, di cui 20 abbattuti e altri 20 scomparsi dai radar.

Zelensky: “Neutralizzare i droni è la chiave per la diplomazia”

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha commentato l’ondata di attacchi sottolineando che la neutralizzazione dei droni russi è oggi la priorità. “I droni Shahed sono uno dei modi con cui la Russia tenta di prolungare la guerra. Dobbiamo neutralizzare questa minaccia per far ripartire la diplomazia il prima possibile”, ha dichiarato su X. Zelensky ha precisato che nell’ultima settimana la Russia ha lanciato più di 1.800 droni, oltre 1.200 bombe guidate e 83 missili. Tuttavia, ha anche evidenziato che la difesa aerea ucraina sta dando buoni risultati, con centinaia di droni intercettati. Il presidente ha poi annunciato prossimi cambiamenti nelle istituzioni, dichiarando la necessità di un rinnovamento nella gestione del settore della difesa e di migliori relazioni con gli Stati Uniti. “Servono dinamiche più positive”, ha scritto dopo un incontro con il ministro della Difesa Rustem Umerov.

Trump incontrerà Mark Rutte

Intanto, sul fronte internazionale, Donald Trump starebbe valutando l’autorizzazione di nuovi finanziamenti militari all’Ucraina, i primi da quando ha assunto la presidenza nel gennaio 2025. Secondo fonti diplomatiche riportate dalla CBS, la decisione potrebbe arrivare in occasione della visita a Washington del nuovo segretario generale della NATO, Mark Rutte, prevista per lunedì 14 e martedì 15 luglio. Intanto è attesa per lunedì una dichiarazione importante da parte della Casa Bianca. Finora, l’attuale governo statunitense ha autorizzato solo il trasferimento di armamenti già approvati durante il mandato di Joe Biden.

Sostegno a Mosca dalla Corea del Nord

Nel frattempo, Kim Jong Un ha incontrato a Pyongyang il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, confermando il sostegno “incondizionato” della Corea del Nord alla guerra russa in Ucraina. Kim ha espresso “ferma convinzione” nella vittoria russa, ribadendo l’impegno ad appoggiare tutte le decisioni del Cremlino per “eliminare la causa principale della crisi ucraina”. L’incontro si è svolto in un clima definito di “fiducia e caloroso cameratismo”. I due leader hanno discusso l’attuazione del patto di difesa firmato nel 2024, durante la visita di Putin a Pyongyang. Kim ha anche ringraziato Mosca per la cooperazione militare e ha confermato che la Corea del Nord continuerà a fornire truppe, proiettili e missili. Lavrov, da parte sua, ha espresso “sincera gratitudine” per il contributo nordcoreano alla riconquista della regione di Kursk, dove migliaia di soldati nordcoreani sarebbero stati impegnati per respingere le forze ucraine.

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