Il Comitato parlamentare britannico per l’Intelligence e la Sicurezza (ISC) ha lanciato un avvertimento senza precedenti: il Regno Unito è esposto a una minaccia crescente da parte dell’Iran, che avrebbe orchestrato almeno venti complotti sul suolo britannico tra il 2022 e il 2024. Il rapporto, presentato a Westminster, denuncia un’escalation di tentativi di omicidio, rapimenti, cyber-attacchi e spionaggio contro dissidenti iraniani, giornalisti e membri della comunità ebraica residente nel Paese. Secondo il documento, Teheran agirebbe attraverso reti criminali locali, evitando il coinvolgimento diretto di agenti ufficiali per ridurre il rischio di ritorsioni. Tra i casi più gravi, l’accoltellamento di un reporter persiano a Londra e l’arresto di tre cittadini iraniani accusati di pianificare attentati contro media critici del regime. Il presidente dell’ISC, Kevan Jones, ha definito la minaccia iraniana “tenace e imprevedibile”, sottolineando come il Regno Unito sia diventato un obiettivo prioritario per Teheran, anche in virtù della sua posizione strategica e del ruolo mediatico internazionale. Il rapporto critica inoltre l’approccio del governo britannico, accusato di focalizzarsi esclusivamente sul programma nucleare iraniano, trascurando le minacce asimmetriche e le operazioni clandestine. Il Comitato ha raccomandato l’inserimento del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (IRGC) nella lista delle organizzazioni terroristiche, proposta finora ignorata dal governo. A marzo, Downing Street ha introdotto un regime speciale di sorveglianza per chiunque agisca per conto dello Stato iraniano, ma secondo l’ISC le misure restano insufficienti. La comunità internazionale osserva con crescente preoccupazione. Francia e Germania hanno già rafforzato la sicurezza attorno ai potenziali obiettivi sensibili, mentre MI5 conferma: “La minaccia è concreta, letale e in espansione”.
