Un’operazione dell’Immigration and Customs Enforcement (ICE) ha scatenato scontri violenti tra agenti federali e manifestanti nei pressi della Glass House Farms, una nota azienda agricola della contea di Ventura, specializzata nella coltivazione di cannabis. Il blitz, avvenuto all’alba di giovedì, mirava all’arresto di lavoratori privi di documenti regolari, ma ha rapidamente degenerato in una protesta di massa. Secondo fonti locali, gli agenti federali hanno fatto irruzione nella struttura con veicoli blindati e droni di sorveglianza, bloccando gli accessi e procedendo a controlli identitari. Alcuni dipendenti hanno cercato di fuggire nei campi, mentre attivisti per i diritti dei migranti e residenti della zona si sono radunati spontaneamente, dando vita a un sit-in che si è trasformato in scontro aperto. La polizia ha utilizzato lacrimogeni e proiettili non letali per disperdere la folla, mentre i manifestanti hanno lanciato pietre e bottiglie contro i veicoli federali. Almeno 18 persone sono state arrestate, tra cui un sindacalista e due giornalisti indipendenti. Alcuni video diffusi sui social mostrano agenti in tenuta antisommossa che caricano i manifestanti davanti ai cancelli della fattoria. Il governatore Gavin Newsom ha condannato l’operazione, definendola “una provocazione federale che mina la fiducia nelle istituzioni locali”. La Casa Bianca, invece, ha difeso il raid come parte di una strategia per “ripristinare la legalità nel settore agricolo californiano”. Glass House Farms, che impiega centinaia di lavoratori stagionali, è diventata il simbolo di una frattura crescente tra autorità federali e comunità locali. E mentre la Guardia Nazionale resta in stato di allerta, le tensioni sull’immigrazione continuano a infiammare la California.