È una delle peggiori catastrofi naturali nella storia recente degli Stati Uniti. Le alluvioni che hanno colpito il Texas centrale durante il weekend del 4 luglio hanno causato almeno 104 vittime, mentre circa 30 persone risultano ancora disperse. Le autorità parlano di un evento “senza precedenti”, con piogge torrenziali che hanno fatto esondare il fiume Guadalupe, travolgendo intere comunità e lasciando dietro di sé una scia di distruzione. La contea di Kerr è la più colpita: 84 i morti confermati, tra cui 28 bambini. Particolarmente drammatica la situazione al Camp Mystic, un campo estivo femminile dove 27 bambine e animatori hanno perso la vita. Dieci ragazze e una loro educatrice risultano ancora disperse. Il presidente Donald Trump ha annunciato che si recherà sul luogo della tragedia venerdì. “È una catastrofe che capita una volta ogni cento anni. Volevo andare subito, ma abbiamo lasciato spazio ai soccorritori,” ha dichiarato, promettendo pieno sostegno federale. La Casa Bianca ha già firmato la dichiarazione di disastro per la contea di Kerr, attivando l’intervento della FEMA e della Guardia Nazionale. Intanto, le operazioni di soccorso proseguono senza sosta: oltre 400 operatori sono impegnati tra elicotteri, droni e squadre di emergenza. Ma crescono anche le polemiche: secondo alcune fonti, i sistemi di allerta non avrebbero funzionato correttamente, lasciando migliaia di persone senza preavviso. Il governatore Greg Abbott ha proclamato tre giorni di lutto e ha chiesto unità: “Il Texas piange, ma non si piega.” Mentre le famiglie delle vittime si stringono in veglie silenziose, il Paese intero guarda al Lone Star State con dolore e solidarietà.