La pirateria audiovisiva in Italia registra nel 2024 un leggero calo, ma i danni per l’economia nazionale restano ingenti. È quanto emerge dall’ultimo studio Fapav/Ipsos, presentato a Roma durante gli ‘Stati Generali della Lotta alla Pirateria’, evento promosso dalla Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali. Secondo il report, il 38% della popolazione adulta ha compiuto almeno un atto di pirateria nell’anno in corso, per un totale di 295 milioni di accessi illeciti. Si tratta di una diminuzione dell’8% rispetto al 2023, ma il fenomeno continua a colpire in modo trasversale, specialmente tra gli under 35 e nelle regioni del Sud e delle Isole.
Nel dettaglio, il 29% ha piratato film, il 23% serie o fiction, il 22% programmi televisivi e il 15% eventi sportivi live, con il calcio in testa. A preoccupare sono soprattutto i danni economici: stimati in 778 milioni di euro per la sola fruizione di film e serie (+1% rispetto al 2023) e in 350 milioni per lo sport live (+23%). Le ripercussioni totali sul sistema economico nazionale sfiorano i 2,2 miliardi di euro, con una perdita stimata di 904 milioni di PIL e oltre 12.000 posti di lavoro a rischio.
Sottovalutazione del pericolo
Il quadro è aggravato dal fatto che molti pirati, pur consapevoli della natura illecita dell’atto, tendono a sottovalutarne la gravità. Quasi la metà (45%) non considera la pirateria un reato, e solo una parte minoritaria si mostra realmente preoccupata dal rischio di sanzioni. Sul fronte della repressione, due strumenti sono al centro della strategia di contrasto: la Legge 93/2023 e la piattaforma Piracy Shield, attiva da febbraio 2024 per bloccare in tempo reale (entro 30 minuti) la diffusione illegale di eventi sportivi live. In corso anche una consultazione Agcom per estenderne l’utilizzo ai contenuti audiovisivi di prima visione.
Infine, un dato incoraggiante: tra i giovanissimi (10-14 anni), la pirateria cala al 40%, con una riduzione del 14% nel numero di atti illeciti rispetto al 2023. Ma resta urgente un intervento culturale e comunicativo per aumentare la consapevolezza sui danni della pirateria, come sottolineato anche da Federico Bagnoli Rossi, Presidente Fapav, e da Nando Pagnoncelli, Presidente Ipsos Italia.