In un tripudio di tappetini colorati, respiri profondi e movimenti armonici, l’India ha celebrato il 21 giugno l’undicesima Giornata Internazionale dello Yoga, con migliaia di persone riunite in parchi, piazze e luoghi simbolici da nord a sud del Paese. L’evento, che coincide con il solstizio d’estate, è stato promosso dal Ministero dell’Ayush e dal Morarji Desai National Institute of Yoga, con il motto “Yoga for Self and Society”. A Visakhapatnam, sulla costa orientale, il primo ministro Narendra Modi ha partecipato a una sessione collettiva, praticando asana e tecniche di respirazione insieme a centinaia di cittadini. “Lo yoga è per tutti, senza distinzioni. È un ponte tra il benessere individuale e l’armonia collettiva”, ha dichiarato il premier. A Nuova Delhi, i Lodhi Gardens si sono trasformati in un grande studio all’aperto, mentre sulle alture del ghiacciaio Siachen, a oltre 5.000 metri di quota, centinaia di militari hanno praticato yoga in condizioni estreme, testimoniando la diffusione capillare della disciplina anche tra le forze armate. Le celebrazioni si sono estese anche alle navi della Marina nel Golfo del Bengala e ai templi storici del sud, come il palazzo di Mysuru. In tutto il Paese, oltre 20.000 persone hanno partecipato a eventi ufficiali, guidati da istruttori certificati e trasmessi in diretta sui canali pubblici. La Giornata Internazionale dello Yoga, istituita dalle Nazioni Unite nel 2014 su proposta dell’India, è oggi celebrata in oltre 190 Paesi. Ma è proprio nella sua terra d’origine che assume un significato profondo: un ritorno alle radici spirituali e culturali di una pratica millenaria che continua a unire generazioni e comunità.
