Durante il Giubileo dei Governanti in Vaticano, il Pontefice richiama i rappresentanti istituzionali a difendere i diritti umani, ridurre le disuguaglianze e guidare con etica anche nell’era dell’intelligenza artificiale.
Ieri mattina Papa Leone XIV ha accolto capi di Stato, parlamentari e delegazioni da tutto il mondo per un’udienza straordinaria nel contesto del Giubileo dei Governanti. L’occasione è stata la seconda conferenza parlamentare sul dialogo interreligioso, intitolata “Rafforzare la fiducia e abbracciare la speranza per il nostro futuro comune”, che ha portato in Vaticano rappresentanti di diverse fedi, culture e istituzioni.
Il Pontefice ha aperto i lavori con un discorso improntato alla responsabilità della politica e alla necessità di ricostruire legami di fiducia tra cittadini e istituzioni. In sala anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, presente tra gli ospiti d’onore.
Il messaggio ai politici: “Servire i deboli, combattere le disuguaglianze”
Nel suo intervento, Leone XIV ha lanciato un chiaro appello ai politici: “Il vostro compito è quello di difendere i più deboli e combattere le disuguaglianze”. Parole che hanno colpito il cuore della platea e che definiscono l’orizzonte etico e civile richiesto alla classe dirigente.
Secondo il Papa, è proprio questo il fondamento autentico dell’azione politica, che non può ridursi alla sola amministrazione del potere ma deve tendere a garantire dignità, giustizia e inclusione. In questo quadro, ha indicato come guida la Dichiarazione universale dei diritti umani, che considera un riferimento imprescindibile per ogni governo democratico.
Ricchezza e povertà: “Serve giustizia nella distribuzione”
Nel proseguire il suo discorso, il Pontefice ha denunciato l’attuale squilibrio economico globale, definendolo “un’inaccettabile sproporzione tra una ricchezza posseduta da pochi e una povertà estesa oltremisura”. Con queste parole ha voluto sottolineare quanto l’ingiustizia sociale sia ancora una ferita aperta nella società contemporanea.
Il suo invito è quello di superare questo divario non solo con politiche economiche più eque ma anche con un nuovo approccio culturale, in cui la solidarietà e la responsabilità collettiva siano rimesse al centro del discorso pubblico.
All’interno della Chiesa: “Tolleranza zero verso gli abusi”
Accanto ai temi sociali e politici, Papa Leone XIV ha rivolto un messaggio forte anche alla Chiesa stessa. Ha ribadito l’urgenza di costruire una “cultura della tolleranza zero verso gli abusi”, rinnovando l’impegno per la trasparenza e la tutela delle vittime.
Questa linea, già più volte ribadita dal suo pontificato, rappresenta una delle priorità di riforma per l’istituzione ecclesiastica, in continuità con gli sforzi di pulizia e rinnovamento avviati negli ultimi anni.
Meloni: “Tesoro dei suoi insegnamenti”
A chiusura dell’incontro, Giorgia Meloni ha voluto ringraziare pubblicamente il Papa. “Faremo tesoro dei suoi preziosi insegnamenti”, ha dichiarato la presidente del Consiglio. Il suo commento è stato interpretato come un’apertura ad accogliere, almeno in parte, l’invito del Pontefice a mettere al centro dell’agenda politica le esigenze delle fasce più vulnerabili della popolazione.
Una sfida concreta: intelligenza artificiale e dignità umana
In chiusura dell’udienza, Leone XIV ha affrontato un tema di forte attualità: l’intelligenza artificiale. Ha avvertito che, pur riconoscendone il valore come “strumento per il bene dell’essere umano”, non bisogna dimenticare che la persona conserva un valore superiore a un algoritmo. L’IA, ha osservato, dispone di una “memoria statica”, incapace di creatività e di quel percorso “vivo e fecondo” di unire passato, presente e futuro giustificato dall’etica e dal senso esistenziale umano .
Ha poi lanciato un forte richiamo alla politica: questa trasformazione digitale non è neutra, ma impone decisioni chiare sui valori da difendere e modelli di sviluppo da promuovere, “stili di vita sani, giusti e sicuri” in particolare per le giovani generazioni.