Un attacco di eccezionale violenza ha colpito la base militare di Banibangou, nel Niger occidentale, causando la morte di 34 soldati e il ferimento di altri 14.L’assalto, avvenuto all’alba del 19 giugno, è stato condotto da oltre 200 uomini armati su motociclette, supportati da otto veicoli, secondo quanto riferito dal Ministero della Difesa nigerino. Gli aggressori, provenienti da sud e nord-est, hanno colpito simultaneamente le postazioni della Guardia Nazionale, della gendarmeria e dell’esercito, riuscendo a penetrare nella città e a saccheggiare la prefettura prima dell’arrivo dei rinforzi. Il comando militare locale ha confermato che tra le vittime figura anche il comandante in capo della guarnigione. L’attacco è stato attribuito al gruppo jihadista Stato Islamico nel Sahel, attivo nella regione al confine con il Mali. Le forze armate nigerine hanno risposto con operazioni di rastrellamento via terra e via aria, uccidendo decine di miliziani. Tuttavia, molti degli assalitori sono riusciti a ritirarsi oltre il confine maliano. Banibangou non è nuova a episodi simili: già nel 2020, due avamposti militari nella zona furono distrutti in attacchi simultanei, con oltre 200 soldati uccisi. La regione del Sahel continua a essere teatro di una guerra asimmetrica tra eserciti regolari e gruppi jihadisti affiliati adal-Qaeda e allo Stato Islamico. Il governo nigerino ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale e ha chiesto il sostegno della nuova Alleanza degli Stati del Sahel, formata con Mali e Burkina Faso, per rafforzare la cooperazione militare. Intanto, la popolazione locale resta in stato di allerta, mentre cresce la pressione internazionale per un intervento coordinato contro l’insurrezione jihadista.

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