Una visita insolita ma altamente simbolica: la Juventus è stata ricevuta ieri pomeriggio dal presidente Donald Trump nello Studio Ovale della Casa Bianca, a poche ore dall’esordio nel nuovo Mondiale per Club che si disputa negli Stati Uniti. L’incontro, organizzato in collaborazione con la FIFA, ha visto la partecipazione del presidente Gianni Infantino, del proprietario bianconero John Elkann, del tecnico Igor Tudor e di una delegazione di giocatori tra cui McKennie, Weah, Locatelli, Vlahovic, Gatti e Koopmeiners. Trump ha accolto la squadra con toni cordiali, ma non ha rinunciato a commenti politici. “La gente arriva, ma deve farlo legalmente. Come alcuni di questi ragazzi dietro di me. Devono amare l’America,” ha dichiarato, riferendosi ai due statunitensi della rosa juventina. Ha poi scherzato con Elkann sul valore delle squadre partecipanti: “Spendono un sacco di soldi, vero?” ricevendo un sorriso complice. Non è mancato un siparietto surreale: “Anche le donne possono giocare nella Juventus?” ha chiesto il presidente, suscitando qualche risata tra i presenti. La visita si inserisce in una tradizione consolidata per le squadre che partecipano a eventi sportivi internazionali negli USA, ma assume un significato particolare in un momento di forte polarizzazione politica. La Juventus, attesa all’Audi Field di Washington per la sfida contro l’Al-Ain, ha così vissuto un’anteprima decisamente fuori dal campo. Nessun commento ufficiale da parte del club, che ha preferito mantenere un profilo istituzionale. Ma le immagini della squadra nello Studio Ovale sono già diventate virali, a testimonianza di un incontro che unisce sport, diplomazia e comunicazione globale.