mercoledì, 9 Luglio, 2025
Esteri

Londra, svolta storica: i parlamentari votano per depenalizzare l’aborto in Inghilterra e Galles

Dopo oltre 160 anni, il Parlamento britannico ha compiuto un passo storico: con una maggioranza trasversale, i deputati hanno votato a favore della depenalizzazione dell’aborto per le donne in Inghilterra e Galles. La decisione modifica radicalmente l’impianto normativo ancora ancorato al Offences Against the Person Act del 1861, che prevedeva pene fino all’ergastolo per chi interrompeva la gravidanza al di fuori dei limiti previsti dalla legge del 1967. L’emendamento, presentato dalla laburista Diana Johnson, mira a eliminare il reato penale per le donne che abortiscono, pur mantenendo in vigore i criteri clinici e i limiti temporali già esistenti. “Non si tratta di liberalizzare l’aborto, ma di smettere di trattare le donne come criminali,” ha dichiarato Johnson durante il dibattito alla Camera dei Comuni. La proposta ha ricevuto il sostegno anche di alcuni esponenti conservatori, tra cui la ministra della Sanità Victoria Atkins, che ha definito la riforma “un atto di giustizia e buon senso”. Il voto arriva dopo anni di pressioni da parte di attivisti, medici e giuristi, e in seguito a casi giudiziari controversi che hanno visto donne perseguite penalmente per aver superato il limite legale delle 24 settimane. Secondo i dati del Dipartimento della Salute, nel 2022 si è registrato un record di oltre 250.000 aborti in Inghilterra e Galles, con un aumento del 17% rispetto all’anno precedente. La maggior parte è avvenuta entro le prime 10 settimane, spesso tramite farmaci assunti a casa dopo consulto medico online. La riforma non modifica i criteri clinici per l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza, ma elimina la possibilità che le donne vengano arrestate o incriminate. Resta invece in vigore l’obbligo di autorizzazione da parte di due medici. La decisione del Parlamento è destinata a riaccendere il dibattito etico e politico nel Regno Unito, ma segna un punto di svolta nella tutela dei diritti riproduttivi.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Trump cambia rotta: più armi a Kiev. Roma prepara la conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina

Antonio Marvasi

Netanyahu candida Trump al Nobel per la pace, mentre a Doha si cerca una tregua

Ettore Di Bartolomeo

La Cina apre le porte: ingresso senza visto per oltre 70 Paesi per rilanciare il turismo

Paolo Fruncillo

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.