Il programma “Make America Healthy Again” promosso da Robert F. Kennedy Jr. sta raccogliendo un consenso sorprendentemente trasversale tra gli elettori americani. Secondo un recente sondaggio condotto da YouGov, la maggioranza degli intervistati – indipendentemente dall’appartenenza politica – si è detta favorevole ad almeno una delle proposte chiave del piano alimentare lanciato dall’ex candidato indipendente e attuale segretario alla Salute dell’amministrazione Trump. Kennedy, noto per le sue battaglie ambientaliste e per la critica all’industria alimentare, ha messo al centro della sua agenda la lotta contro i cibi ultra-processati, gli additivi nocivi e l’eccesso di zuccheri e grassi industriali. Tra le misure più apprezzate figurano l’introduzione dell’educazione alimentare obbligatoria nelle scuole di medicina, il divieto di coloranti e conservanti artificiali e il rafforzamento dei controlli sui pesticidi. Il dato più interessante è che queste proposte godono del sostegno della maggioranza sia tra i repubblicani che tra i democratici, segno che la salute pubblica e la qualità del cibo sono temi capaci di superare le divisioni ideologiche. “Abbiamo una generazione di bambini che nuota in una zuppa tossica,” ha dichiarato Kennedy in un comizio, sottolineando l’urgenza di una riforma radicale del sistema alimentare. Non mancano le critiche, soprattutto da parte dell’industria alimentare e di alcuni esperti che giudicano eccessive alcune proposte, come la liberalizzazione del latte crudo o la rimozione del fluoro dall’acqua potabile. Tuttavia, il consenso crescente dimostra che Kennedy ha intercettato un bisogno reale: ripensare il rapporto tra alimentazione, salute e politica pubblica. In un’epoca segnata da epidemie di obesità, diabete e malattie cardiovascolari, il suo programma si propone come una risposta concreta e coraggiosa. E, a giudicare dai numeri, gli americani sembrano pronti a seguirlo.
