
Si sono aperti ieri alla Stazione Marittima di Napoli, davanti ad autorità, operatori sanitari e semplici cittadini, gli Stati Generali della Prevenzione, promossi dal Ministero della Salute per rilanciare la centralità di questo tema nel sistema sanitario italiano. A dare il via ufficiale alla due giorni è stato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Alla sessione inaugurale sono intervenuti tra gli altri Gaetano Manfredi, Sindaco di Napoli e Presidente dell’Anci, Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania, Alberto Mantovani, Direttore scientifico dell’Istituto Clinico Humanitas, Daria Perrotta, Ragioniere Generale dello Stato, e Edmondo Cirielli, Vice Ministro degli Esteri con delega all’Oms. La cerimonia si è chiusa con il discorso del Ministro della Salute, Orazio Schillaci.
Subito dopo, il Capo dello Stato ha visitato il Villaggio della Prevenzione, un’area dedicata a screening oncologici gratuiti e iniziative di educazione sanitaria rivolte ai cittadini (da segnalare che ieri pomeriggio il Capo dello Stato ha invece preso parte a Montecitorio alla presentazione del Rapporto ‘Per una strategia di sicurezza nazionale’, promosso da Futuri Probabili – Associazione per la Formazione del Capitale Umano).
“La prevenzione è il farmaco migliore che abbiamo”

In un videomessaggio trasmesso durante l’evento, Giorgia Meloni ha sottolineato con forza l’impegno dell’Esecutivo: “Il nostro obiettivo è passare da un sistema sanitario reattivo a uno proattivo, capace di anticipare i rischi e di rafforzare la cultura della prevenzione. Investire in prevenzione significa investire nella qualità della vita dei cittadini e nella sostenibilità del nostro Servizio Sanitario Nazionale”. Meloni ha poi evidenziato come l’organizzazione dell’evento a Napoli non sia casuale: “Rientra in una strategia più ampia per colmare i divari territoriali. La sanità deve essere moderna, efficiente e uguale per tutti”.
Nel suo intervento, il Premier ha ricordato anche gli stanziamenti record previsti per la sanità pubblica, che porteranno il Fondo sanitario nazionale a 141 miliardi di euro entro il 2027.
“Serve interoperabilità tra sanità e territorio”

Il Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha posto l’accento sull’importanza della prevenzione come sfida culturale e di governance urbana: “È necessario ripensare i servizi e gli spazi urbani in chiave preventiva. Solo così potremo colmare i divari territoriali. Il Pnrr e le riforme devono rafforzare l’integrazione tra sanità, scuola, amministrazioni e ricerca”. Manfredi ha sottolineato l’impegno dei comuni, attraverso l’Anci, nel promuovere stili di vita sani e nella costruzione di una sanità di prossimità.
“Solo il 5% speso in prevenzione”

Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha rilanciato l’ambizione di far crescere gli investimenti nella prevenzione, oggi fermi al 5% del fondo sanitario: “La prevenzione non è uno slogan, è un dovere. Vogliamo un sistema in cui ogni cittadino sia protagonista attivo del proprio percorso di salute”. Schillaci ha ribadito l’importanza degli screening oncologici gratuiti: “Il 40% dei tumori si può prevenire. Ma le opportunità offerte dal servizio sanitario non sempre vengono colte. Serve maggiore consapevolezza, superare paure e pregiudizi”. In chiusura, ha annunciato che la richiesta di uscita della Campania dal piano di rientro sanitario sarà valutata nel mese di luglio.
“Campania penalizzata”

Nel suo intervento, Vincenzo De Luca ha mantenuto un tono tra il critico e il costruttivo. Dopo aver definito l’evento “inizialmente una stravaganza”, ha riconosciuto l’importanza del confronto: “La Campania è stata penalizzata da una distribuzione iniqua dei fondi. Abbiamo 10 mila medici in meno rispetto alla media nazionale. Eppure abbiamo fatto passi avanti notevoli”.
Il Governatore ha ricordato il debito sanitario di 7 miliardi ereditato nel 2015 e ha espresso speranza in una revisione del meccanismo di riparto dei fondi basata su criteri multipli e non solo sull’età della popolazione.