Una folla violenta ha attaccato nella notte del 14 giugno 2025 il centro di detenzione dell’Immigration and Customs Enforcement (ICE) a Portland, ferendo almeno quattro ufficiali federali in quello che le autorità definiscono un “atto deliberato e pericoloso”. L’assalto è avvenuto nel pieno delle tensioni nazionali legate alle nuove politiche migratorie dell’amministrazione Trump. Secondo fonti federali, un gruppo di individui mascherati ha lanciato bombe incendiarie e oggetti contundenti contro l’edificio situato su Macadam Road, appiccando il fuoco all’ingresso principale. Gli agenti hanno risposto con gas lacrimogeni e barriere mobili per contenere l’assalto. Due dei feriti sono stati ricoverati per traumi da impatto, mentre gli altri hanno riportato lesioni lievi. L’FBI ha aperto un’indagine federale per identificare i responsabili, mentre la polizia locale ha dichiarato lo stato di assembramento illegale. Nessun arresto è stato confermato al momento, ma le autorità hanno rafforzato la sorveglianza attorno ad altri edifici federali della città. Il centro ICE di Portland era già stato bersaglio di proteste in passato, ma l’attacco del 14 giugno rappresenta un’escalation significativa. Secondo il giornalista investigativo Andy Ngo, si tratta dello stesso edificio incendiato durante le proteste del 2021. Il Dipartimento per la Sicurezza Interna ha condannato l’attacco, definendolo “un’aggressione contro lo stato di diritto e la sicurezza nazionale”. Intanto, la tensione resta alta in diverse città americane, dove sono previste nuove manifestazioni contro le politiche migratorie federali.