L’India è sotto shock dopo il tragico schianto del volo Air India 171, avvenuto il 12 giugno 2025 nei pressi dell’aeroporto di Ahmedabad. L’aereo, un Boeing 787 Dreamliner, era diretto a Londra Gatwick, ma ha perso il contatto con la torre di controllo pochi secondi dopo il decollo, precipitando su una zona residenziale. Secondo le autorità, a bordo vi erano 242 persone, tra cui 230 passeggeri e 12 membri dell’equipaggio. Il bilancio delle vittime è devastante: almeno 260 morti, considerando anche le persone coinvolte nell’impatto a terra. L’unico superstite, un 40enne britannico di origini indiane, è stato estratto vivo dalle macerie e ricoverato in ospedale. “Ero circondato dai morti”, ha dichiarato, raccontando il dramma vissuto. Il primo ministro indiano, Narendra Modi, si è recato sul luogo della tragedia, promettendo un’indagine approfondita. Le autorità stanno esaminando le cause dell’incidente, con particolare attenzione alla spinta del motore nei momenti successivi al decollo. Gli Stati Uniti hanno offerto aiuto immediato, inviando un team di esperti per collaborare alle indagini. Il Dipartimento di Stato ha espresso cordoglio per le vittime e ha garantito supporto tecnico per il recupero delle scatole nere, fondamentali per ricostruire la dinamica dell’incidente. Mentre l’India piange le vittime, il mondo osserva con apprensione gli sviluppi dell’inchiesta. La tragedia di Ahmedabad si aggiunge alla lunga lista di disastri aerei che hanno segnato la storia dell’aviazione civile, sollevando interrogativi sulla sicurezza dei voli e sulle misure di prevenzione adottate dalle compagnie aeree.