
La diplomazia europea si è riunita ieri Villa Madama, nel centro di Roma, per un vertice nel formato Weimar Plus, che ha visto attorno allo stesso tavolo i Ministri degli Esteri di Italia, Francia, Germania, Polonia, Spagna, Regno Unito, il rappresentante dell’Unione europea, il Segretario generale della Nato Mark Rutte e il Ministro degli Esteri dell’Ucraina. A rappresentare l’Italia, il Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha ospitato i colleghi: Johann Wadephul per la Germania, Frédéric Mondoloni (direttore per gli Affari Politici del Quai d’Orsay) per la Francia, Radoslaw Sikorski per la Polonia, José Manuel Albares per la Spagna, Stephen Doughty per il Regno Unito, Kaja Kallas, Alta Rappresentante dell’Unione europea per gli Affari Esteri, e Andrii Sybiha, Ministro degli Esteri dell’Ucraina. Di certo e sembra ombra di dubbi la presenza di Rutte ha rafforzato il valore strategico dell’incontro in preparazione del Vertice Nato dell’Aia.
Nel comunicato congiunto emesso al termine dei lavori, i Ministri hanno lanciato un appello chiaro alla Russia: “Rinunci a richieste inaccettabili” e dimostri reale volontà di pace. Condannando con fermezza gli ultimi attacchi russi contro civili ucraini, hanno ribadito che qualsiasi trattativa deve partire dal rispetto dell’integrità territoriale dell’Ucraina e dalla piena adesione alla Carta delle Nazioni Unite.
L’Europa deve fare di più
L’Europa ha elogiato l’approccio costruttivo di Kiev, facendo evidentemente riferimento alla disponibilità ucraina a negoziati seri, a partire da un cessate il fuoco immediato e incondizionato di 30 giorni, fino all’apertura a un possibile incontro a livello presidenziale. Il vertice ha rafforzato l’idea che l’Alleanza Atlantica sia il cardine della difesa collettiva, ma ha anche evidenziato la necessità di un’Europa più autonoma, coesa e capace. I ministri hanno concordato sulla necessità di intensificare le spese per la difesa, con investimenti flessibili ma strutturali, per garantire deterrenza ed efficacia in ogni ambito, dallo spazio cibernetico alla guerra ibrida.
I presenti hanno inoltre accolto con favore le iniziative europee in materia di difesa, considerate “complementari alla Nato”, ma hanno richiesto nuove misure strutturali e più risorse per affrontare le sfide globali.
Pressione su Mosca e sostegno a Kiev

La dichiarazione congiunta ha anche rilanciato la linea dura verso la Russia, minacciando ulteriori sanzioni economiche, soprattutto nei settori energetico e bancario, e confermando che i beni sovrani russi resteranno congelati fino a quando Mosca non metterà fine alla sua aggressione e non avrà risarcito i danni. Sul fronte ucraino, si è discusso della necessità di rafforzare l’apparato difensivo di Kiev, anche attraverso cooperazione industriale con le aziende europee, in linea con il processo di integrazione euro-atlantica dell’Ucraina. L’intenzione è quella di supportare lo sviluppo di un’industria militare ucraina solida e autonoma, con l’Europa in prima linea accanto agli Stati Uniti.
Meloni e Rutte

A margine della riunione, Rutte ha incontrato a Palazzo Chigi il Premier Giorgia Meloni. Al centro del colloquio, il rafforzamento della cooperazione tra Nato ed Europa e il ruolo dell’Italia come alleato strategico, anche in vista del vertice dell’Aia. Il Presidente del Consiglio ha riaffermato il sostegno del governo a Kiev e alla Nato e ha sottolineato l’importanza per l’Italia di sviluppare una base industriale per la difesa sempre più competitiva e innovativa, con aziende come Leonardo e una filiera tecnologica estesa e di alto livello. “L’Italia è un alleato affidabile e attivo”, ha detto Rutte. “Ha una base industriale per la difesa di cui andare fieri, con grandi capacità e un forte potenziale per l’Europa tutta”.