Nel mondo più due prodotti agroalimentari tricolori su tre sono falsi senza alcun legame produttivo e occupazionale con il nostro Paese, con un grave danno economico e di immagine per la filiera nazionale. È quanto stima la Coldiretti in occasione della Giornata mondiale contro la contraffazione che si celebra il 12 giugno. Il valore globale dell’italian sounding ha superato i 120 miliardi di euro, un fenomeno che colpisce, seppur in misura diversa, tutti i prodotti, a partire da quelli a Denominazione di origine, e riguarda soprattutto i Paesi ricchi, con in testa gli Usa, dove la produzione di “tarocchi” ha superato i 40 miliardi in valore. Un business che potrebbe peraltro trovare – rileva Coldiretti – una ulteriore spinta dall’eventuale imposizione di dazi sull’agroalimentare Made in Italy. L’aumento dei prezzi degli “originali” porterebbe i consumatori americani a indirizzarsi su altri beni più a buon mercato, a partire dai cosiddetti “italian fake”. Se gli Stati Uniti sono i “leader” della falsificazione, le imitazioni dei prodotti italiani sono molto diffuse in tutto il globo, dall’Australia al Sud America, ma anche sul mercato europeo. In testa alla classifica dei prodotti più taroccati nel mondo – ricorda la Coldiretti – ci sono i formaggi a partire dalla Mozzarella, dal Parmigiano Reggiano e dal Grana Padano, seguiti dal Provolone e dal Pecorino Romano. Ma il fenomeno colpisce anche i nostri salumi più prestigiosi dal San Daniele alla Mortadella, oltre ai sughi e le conserve, oltre ai vini, i condimenti come il pesto e gli oli extravergine di oliva.
Cibi piuʼ taroccati
1. Mozzarella
2. Parmigiano Reggiano e Grana Padano
3. Provolone
4. Pecorino Romano
5. Salami e prosciutti
6. Mortadella
7. Sughi
8. Vino
9. Pesto
10 Olio extravergine di oliva