La Bulgaria ha ricevuto l’approvazione ufficiale dalla Commissione Europea e dalla Banca Centrale Europea per adottare l’euro a partire dal 1° gennaio 2026, diventando il ventunesimo Paese dell’Eurozona. Il primo ministro Rosen Željazkov ha accolto la notizia con entusiasmo, definendola “un traguardo storico per la Bulgaria e per l’Unione Europea”. La Commissione ha confermato che Sofia ha soddisfatto tutti i criteri di Maastricht, inclusa la stabilità dei prezzi, la sostenibilità delle finanze pubbliche e la stabilità del tasso di cambio. L’inflazione bulgara è scesa al 2,7%, in linea con gli standard europei, mentre il deficit pubblico è rimasto sotto il 3% del PIL. L’adozione dell’euro porterà numerosi vantaggi alla Bulgaria, tra cui un maggior appeal per gli investimenti esteri, una riduzione dei costi di finanziamento e una più stretta integrazione con i mercati europei. Inoltre, il Paese avrà un ruolo attivo nelle decisioni della Banca Centrale Europea, contribuendo alla definizione della politica monetaria comune. Sebbene l’approvazione sia stata ottenuta, l’adesione formale sarà ratificata l’8 luglio 2025, quando i ministri delle Finanze dell’UE daranno il via libera definitivo. Il percorso non è stato privo di difficoltà: negli ultimi mesi la Bulgaria è stata teatro di proteste contro l’euro, alimentate da campagne di disinformazione e dall’opposizione del presidente Rumen Radev, che aveva proposto un referendum per bloccare l’introduzione della moneta unica. La maggioranza parlamentare, favorevole all’Europa, ha respinto la proposta, accusando Radev di allinearsi con interessi filo-russi. Con l’ingresso della Bulgaria, l’Eurozona prosegue la sua espansione, dopo l’adesione della Croazia nel 2023. L’euro diventa così non solo un simbolo europeo, ma anche uno strumento strategico per la crescita e l’integrazione del Paese.