Il Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) ha perso uno dei suoi massimi esperti di vaccini contro il COVID-19, dopo che il segretario alla Salute Robert F. Kennedy Jr. ha unilateralmente limitato l’accesso ai vaccini per bambini e donne incinte. La decisione ha suscitato un dibattito acceso nella comunità scientifica, con alcuni esperti che sostengono i rischi per la salute pubblica, mentre altri lodano il ritorno a una gestione più prudente e basata sul buon senso. Kennedy Jr. ha annunciato la sua scelta il 27 maggio 2025, dichiarando che il COVID è ormai alle spalle e che è necessario un ritorno alla scienza fondata su basi solide. La sua mossa, sebbene abbia aggirato il comitato consultivo del CDC, è stata accolta positivamente da chi ritiene che le politiche vaccinali debbano essere più mirate e meno invasive. La decisione ha generato incertezza sulle modalità di attuazione e sulla copertura assicurativa dei vaccini, ma ha anche aperto la strada a un dibattito più ampio sulla necessità di riformare le politiche sanitarie. Il Dipartimento della Salute ha rilasciato una dichiarazione sul proprio impegno per la tutela della salute pubblica, sottolineando l’importanza di un approccio equilibrato e trasparente. Secondo alcuni esperti, la limitazione dell’accesso ai vaccini potrebbe avere conseguenze negative per le categorie più vulnerabili, ma altri sostengono che una maggiore selettività potrebbe migliorare la fiducia nelle istituzioni sanitarie e garantire una gestione più efficace delle future emergenze epidemiologiche. Mentre il CDC cerca di gestire la crisi interna, la comunità medica e politica osserva con attenzione gli sviluppi, consapevole che la scelta di Kennedy Jr. potrebbe rappresentare un passo importante verso una sanità pubblica più responsabile e sostenibile negli Stati Uniti.
