A quasi dodici anni dalla sua scomparsa nel cuore del conflitto siriano, potrebbe essere stato ritrovato il corpo di Padre Paolo Dall’Oglio. Il cadavere di un uomo, con addosso simboli cristiani, è stato rinvenuto nei pressi di una fossa comune nel villaggio di Frousya, a nord di Raqqa, ex roccaforte dello Stato Islamico. La notizia è stata riferita dal Vescovo della città siriana di Qamishli alla redazione del settimanale Oggi, e successivamente confermata, con cautela, dal nunzio apostolico a Damasco, il cardinale Mario Zenari. “Sono stato informato lunedì sera”, ha dichiarato il rappresentante della Santa Sede in Siria. “Le indicazioni sul luogo e sull’identificazione non sono ancora precise. Abbiamo chiesto conferme alla comunità dei gesuiti, ma al momento non ci sono certezze”.
Il presunto ritrovamento sarebbe avvenuto sulla base di informazioni ottenute all’interno di campi di detenzione dove si trovano ancora ex miliziani dello Stato Islamico. Secondo fonti locali, una squadra di investigatori si sarebbe recata nei pressi del cimitero del villaggio di Frousya, un’area già al centro di sospetti negli anni passati. I resti umani trovati lunedì 2 giugno apparterrebbero a un uomo che, secondo i testimoni, indossava ancora oggetti riconducibili a simboli religiosi cristiani.
Zona nota
Raqqa fu la capitale dello Stato Islamico dal 2014 al 2017, teatro di violenze indicibili e centro di detenzione per numerosi ostaggi stranieri, giornalisti, operatori umanitari e religiosi. Fu lì che Padre Dall’Oglio si recò il 29 luglio 2013, nel tentativo di mediare per la liberazione di alcuni prigionieri occidentali. Da quel giorno, di lui non si seppe più nulla. Francesca Dall’Oglio, sorella del gesuita, è intervenuta con cautela, sottolineando la necessità di prudenza. “In questi anni ci sono state spesso fake news. Questa, per me, non è ancora una notizia vera. Si parla di un corpo con abiti religiosi, ma mio fratello indossava abiti civili”.