Un breve ma intenso scontro a fuoco è avvenuto il 28 maggio 2025 lungo il confine tra Thailandia e Cambogia, nella provincia nordorientale di Ubon Ratchathani. L’incidente, durato circa dieci minuti, ha visto le forze militari di entrambi i Paesi scambiarsi colpi d’arma da fuoco in una zona di confine da tempo contesa. Secondo le autorità thailandesi, alcuni soldati cambogiani sarebbero penetrati in un’area disputata, suscitando la reazione delle truppe di Bangkok, che si sarebbero avvicinate per negoziare. Tuttavia, un malinteso avrebbe scatenato il fuoco da parte cambogiana, provocando la risposta thailandese. Dall’altra parte, il portavoce dell’esercito cambogiano, Mao Phalla, ha affermato che le truppe stavano svolgendo un pattugliamento di routine quando i militari thailandesi hanno aperto il fuoco per primi. Lo scontro si è verificato nei pressi di Chong Bok, nel distretto di Nam Yuen, sollevando preoccupazioni sulla sicurezza in una regione già segnata da antiche controversie territoriali. Nonostante non siano state riportate vittime tra le forze thailandesi, un soldato cambogiano sarebbe rimasto ucciso, mentre altri potrebbero essere rimasti feriti. Il ministro della Difesa thailandese, Phumtham Wechayachai, ha dichiarato che la risposta thailandese è stata necessaria per autodifesa e per proteggere la sovranità nazionale, assicurando però che entrambe le parti non intendono aggravare la situazione. Nel frattempo, è stato attivato un meccanismo bilaterale congiunto per risolvere pacificamente le dispute territoriali e definire un quadro condiviso per la condotta futura. La tensione tra Thailandia e Cambogia non è una novità: i due Paesi vantano una lunga storia di controversie, tra cui quella sul tempio di Preah Vihear, assegnato alla Cambogia dalla Corte Internazionale di Giustizia nel 2013. Con il recente scontro, la comunità internazionale segue con attenzione gli sviluppi, auspicando una soluzione diplomatica che eviti l’escalation del conflitto.