In un clima sempre più teso, tra aperture diplomatiche e segnali di guerra, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha proposto ieri un vertice a tre con Vladimir Putin e Donald Trump per tentare di riaprire la strada a un cessate il fuoco in Ucraina. La proposta arriva mentre dalla Santa Sede, papa Leone XIV ha fatto appello alla comunità internazionale affinché prevalga il dialogo: “Il mio pensiero va al popolo ucraino, vittima di nuovi attacchi contro civili e infrastrutture. Invito tutti alla preghiera e al sostegno di ogni sforzo di pace”. Zelensky si è detto disponibile a ogni tipo di formato: “Se Putin non vuole un incontro bilaterale, o se è preferibile un confronto a tre, sono pronto. L’importante è fermare la guerra”, ha dichiarato. Al tempo stesso, ha esortato Trump a imprimere una svolta, colpendo con nuove sanzioni i settori bancario ed energetico russi. Il consigliere presidenziale Mykhailo Podolyak ha rilanciato la pressione su Trump con parole nette: “Ora deve scegliere: o impone un embargo totale alla Russia e rafforza la difesa aerea ucraina, o si ritira dal processo negoziale. Il Cremlino spera proprio in questa seconda opzione”. Trump, dal canto suo, ha risposto con toni bellicosi su Truth Social: “Putin sta giocando col fuoco. Se non fosse stato per me, alla Russia sarebbero già successe cose davvero brutte”.
Trump, sanzioni e ambiguità
Tuttavia il fronte americano resta indeciso. Secondo Politico, Trump non ha ancora preso una posizione definitiva sull’introduzione di nuove sanzioni contro la Russia. Diversi esponenti del Congresso, anche repubblicani, lo sollecitano a passare ai fatti. Ma c’è chi, anche dentro la sua amministrazione, teme che nuove misure danneggerebbero le imprese americane e comprometterebbero ogni spiraglio di negoziato. Alcune fonti riferiscono che, nelle recenti telefonate con i leader europei, Trump avrebbe espresso comprensione per l’esitazione di Putin ad avviare colloqui, considerandola una reazione alle minacce occidentali. Da parte sua, Keith Kellogg, inviato di Trump, ha duramente criticato Dmitry Medvedev, che aveva replicato alle parole del tycoon evocando l’incubo di un conflitto globale. “Alimentare il panico con la minaccia di una terza guerra mondiale è indegno di una potenza mondiale”, ha tuonato Kellogg, chiedendo a Mosca di presentare finalmente il memorandum promesso per avviare i negoziati. “Cessate il fuoco, adesso”.
Il fronte militare
Invece la Russia ha accumulato 50.000 uomini lungo il confine nordorientale, vicino alla regione di Sumy, dopo essersi riappropriata della maggior parte del territorio ucraino occupato nella regione di Kursk. “Il loro obiettivo è spingerci fuori da Kursk e prepararsi a colpire Sumy”, secondo Zelensky. Mosca, afferma il presidente ucraino, vuole creare una “zona cuscinetto” profonda 10 chilometri. Nonostante l’avanzata russa, Zelensky sostiene che le forze di Kiev abbiano respinto i russi in alcune zone di confine. “Lavoriamo per impedire un’offensiva su larga scala”, ha assicurato.
Le condizioni di Mosca
Ma per la pace Vladimir Putin chiede di fermare ogni allargamento della NATO verso est. Il ministro degli Esteri Sergei Lavrov ha accusato l’Alleanza Atlantica di essere la vera responsabile della guerra. “L’espansione verso est ha violato ogni promessa fatta all’URSS. Il vero obiettivo dell’Occidente è lo sterminio dell’identità nazionale russa”, ha detto. Ha poi accusato Kiev di terrorismo e i servizi segreti ucraini di essere responsabili di attentati contro politici, militari e giornalisti russi. Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha confermato che un incontro Putin-Zelensky è possibile, ma solo dopo aver definito “accordi specifici”. Yury Ushakov, consigliere di Putin, ha definito “male informato” il presidente americano. “Trump non capisce che i nostri attacchi sono solo ritorsioni contro attentati terroristici di Kiev. Non colpiamo civili, ma infrastrutture militari”, ha dichiarato alla tv russa.
Incontro Merz-Zelensky: più armi
Intanto a Berlino, durante la conferenza stampa con Zelensky, il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha annunciato che “l’Ucraina potrà ora colpire anche obiettivi militari al di fuori del suo territorio”. È un cambio di passo notevole, che apre a una nuova fase del conflitto. Zelensky, da parte sua, ha chiuso la giornata con parole chiare: “La guerra deve essere dolorosa per la Russia. Solo così capirà che deve smettere. Ogni limite imposto all’Ucraina sulla gittata dei suoi attacchi favorisce l’aggressore”. Ha infine ribadito che un’esclusione dell’Ucraina dal prossimo vertice NATO rappresenterebbe “una vittoria per Putin, non solo contro di noi, ma contro l’Alleanza stessa”.