Gli italiani sono un popolo che va sempre rassicurato. Non è una debolezza. È la giusta aspettativa dell’individuo che vorrebbe verità e positività coniugati insieme soprattutto nei momenti di grande difficoltà.
È in noi imprescindibile la figura della mamma che nei momenti delicati della pubertà, nelle prime delusioni scolastiche o sentimentali ci stava accanto e ci rassicurava. Ci dava una prospettiva, ci disegnava un futuro migliore a differenza del padre che ci rimproverava.
Proprio in questi frangenti al netto degli odiatori seriali la maggioranza silenziosa degli italiani vorrebbe che si remasse tutti nella stessa direzione.
L’opposizione ha scelto di essere il padre e di attuare un’altra tattica in questa partita che non è di Champions league ma sembra tra scapoli e ammogliati; quella di alimentare lo scontento e di cavalcare le paure e le difficoltà che il popolo italiano sta vivendo e che sono provocate dal virus Covid 19.
Un’opposizione così spietata non si era vista nemmeno negli anni di piombo e durante il terrorismo. Ma in questo caso parliamo di altre figure politiche, altri partiti, altri spessori.
Questo lento suicidio del centrodestra si riverbera nei sondaggi dove rimane pressoché stazionario ad una media del 47% con travasi più o meno sostanziosi soprattutto tra la Lega e FdI.
L’ubriacatura del Papeete ha visto tutto il sottobosco della Lega perdere ministeri, posti da sottosegretario, future nomine, e il conseguente malcontento fu sopito dai sondaggi che davano la Lega ben oltre il 35%. Oggi si sentono in lontananza sussurri dissenzienti, scricchiolii sulla leadership di Salvini che è stato molto bravo nell’aver accumulato consenso ma non altrettanto nel mantenerlo. Se ti limiti a postare video in continuazione e non ti preoccupi di promuovere processi politici in grado di mantenere in vita un partito a vocazione maggioritaria del 40%, un consenso liquido come arriva può defluire.
La Meloni, invece, vive di consenso per sottrazione, ossia beneficia degli errori altrui.
Dice le stesse cose di Salvini snaturando la destra tradizionale che era europeista, legalitaria ed era testimonianza del concetto di Patria come dimostrato nei momenti difficili delle Brigate Rosse.
Proviamo ad immaginare un possibile scenario delle prossime elezioni.
Da una parte il vecchio centrodestra formato da Lega, FdI, e FI con un candidato alla Presidenza del Consiglio ad oggi indefinito. Escluderei Mario Draghi che non sarebbe mai disponibile ad essere relegato in una parte politica. Proprio per questo, nel campo suddetto, vi è il buio assoluto.
Dall’altra l’attuale compagine governativa, pur tralasciando Italia Viva che è un asteroide della politica italiana destinato a frantumarsi nel momento dell’entrata nell’orbita elettorale, con l’aggiunta di una lista (un movimento di Rinascita) che facesse riferimento alla figura di Giuseppe Conte, ad alto indice di gradimento secondo i sondaggi, ovviamente ricandidato alla Presidenza del Consiglio.
Questa ipotesi di scuola vuole solo dimostrare che siamo passati da una vittoria scontata del Cdx ad una possibile nuova sconfitta per errori tattici e strategici, omissioni, pressapochismo, per la mancata formazione di una vera classe dirigente e per aver minato ogni giorno la propria credibilità invece di quella dell’avversario politico. (Lo_Speciale)