Protagonisti Papa Leone XIII (1903) e Papa Francesco (2025)
Il carattere della specialità a queste due date: 24 maggio 1900 e 24 maggio 2015 è determinato da due eventi davvero speciali da parte, rispettivamente, di Papa Leone XIII e di Papa Francesco con Rita da Cascia e Laudato si’.
Due figure di papa che, nella storia della Chiesa, in epoche distanti più di un secolo, hanno entrambi, tramandato al mondo immense eredità, rapportata, ovviamente, alla notevole differente durata di permanenza nel mandato di Dio.
Il papato di Leone XIII, di ben oltre 25 anni (1878/1903), è raccontato nelle sue 86 encicliche e non solamente. Il successore di Franciscus, da pochi giorni al soglio di Pietro, ne ha abbracciato l’eredità spirituale attribuendosi il nome di Leone XIV.
Santa Rita da Cascia
Il 24 maggio 1900, durante l’Anno Santo, Papa Leone XIII procede alla canonizzazione e, quindi, alla santificazione di Rita da Cascia, per le virtù riconosciutele specie come “Santa degli impossibili”.
Ed a Cascia, ove il pellegrinaggio al Santuario della Madonna e al suo roseto è quasi quotidiano, proprio il 24 maggio 2025 si ricordano i 125 anni dalla canonizzazione della Santa, questa volta proprio mentre è in corso il “Giubileo della speranza”.
Nasce col nome di Margherita Lotti a Roccaporena, nel 1381, una frazione di montagna non lontano da Cascia (Perugia). Viene promessa sposa in giovanissima età e, quindi, moglie e madre di due fanciulli che si ritrovano presto orfani per l’uccisione del loro papà. La giovane madre, per paura della vendetta da parte dei figli, auspicata e attesa dalle consuetudini e rafforzata dalle voci popolari, al contrario, invoca, in cuor suo, piuttosto la loro morte, come prematuramente arriva per entrambi i fratellini, a poca distanza temporale, come una grazia rispetto al rischio della vendetta che semina altro odio. Margherita si ritrova a percorrere in breve, quasi tutte le fasi della vita di donna: sposa, madre, vedova e pure religiosa. Superando anche numerose difficoltà, riesce a far parte sin dal 1407 della comunità religiosa presso il monastero agostiniano di Santa Maria Maddalena di Cascia, fino alla fine dei suoi giorni (22 maggio 1457). Inizia attorno a Lei subito un’intensa venerazione da parte di fedeli e prosegue nel tempo per l’elevato numero e qualità degli eventi prodigiosi. La beatificazione arriva il 19 ottobre 1626 da parte di Papa Urbano VIII, mentre per la canonizzazione bisogna attendere il 24 maggio 1900 ad opera di Papa Leone XIII.
Laudato si’
È il titolo della seconda enciclica, sulle quattro di Papa Francesco, datata 24 maggio 2015, giorno della solennità della Pentecoste e nel terzo anno di pontificato; il testo viene pubblicato, però, il 18 giugno successivo. È detto che “Il nome deriva dal Cantico delle Creature di San Francesco che loda il Signore per le sue meravigliose creature”. Papa Francesco, nell’enciclica, mette in luce la interconnessione tra crisi ambientale della terra e crisi sociale dell’Umanità; una enciclica sociale, come da interpretazione autentica dello stesso Papa Francesco il quale, in concomitanza con la presentazione dell’enciclica, istituisce la giornata mondiale di preghiera per la cura del creato. Spiega, altresì, che la scelta del suo nome come il santo di Assisi è “l’esempio per eccellenza della cura per ciò che è debole e di una ecologia integrale, vissuta con gioia e autenticità”.
Il 24 maggio si festeggia anche la Giornata Europea dei Parchi per ricordare il giorno in cui, nel 1909, viene istituito in Svezia il primo parco nazionale in Europa; in Italia tale evento inizia nel 1922.
Papa Francesco, sin dalle prime righe della enciclica, indica crisi ecologica “…una conseguenza drammatica dell’attività incontrollata dell’essere umano” e che “…attraverso uno sfruttamento sconsiderato della natura, egli rischia di distruggerla e di essere a sua volta vittima di siffatta degradazione”. Richiama l’uomo a una “conversione ecologica umana”, a “…un’ecologia integrale, vissuta con gioia e autenticità”, a …”eliminare le cause strutturali delle disfunzioni dell’economia mondiale e di correggere i modelli di crescita che sembrano incapaci di garantire il rispetto dell’ambiente”.
Il Pontefice affronta ben sette argomenti ed esattamente:
- inquinamento e cambiamenti climatici;
- la questione dell’acqua;
- perdita di biodiversità;
- deterioramento della qualità della vita umana e degradazione sociale;
- iniquità planetaria;
- la debolezza delle reazioni;
- diversità di opinioni.
Le aspettative di Papa Francesco sono abbastanza argomentate nella sua Esortazione Apostolica “LaudateDeum” rivolta “A tutte le persone di buona volontà sulla crisi climatica” prodotta in data 4 ottobre 2023 in occasione della Festa di San Francesco d’Assisi.
Egli afferma nel paragrafo 71 che “Gli sforzi delle famiglie per inquinare meno, ridurre gli sprechi, consumare in modo oculato, stanno creando una nuova cultura. Il semplice fatto di cambiare le abitudini personali, familiari, e comunitarie alimenta la preoccupazione per le responsabilità non assolte da parte dei settori politici e l’indignazione per il disinteresse dei potenti.” Mentre nell’ultimo paragrafo 73 conclude così: “Lodate Dio” è il nome di questa lettera. Perché un essere umano che pretende di sostituirsi a Dio diventa il peggior pericolo per sé stesso.
Era in attesa, altresì, del prossimo appuntamento annuale sui cambiamenti climatici, vertice COP30, che sarà tenuto a Belém in Brasile dal 10 al 21 novembre p.v..