mercoledì, 21 Maggio, 2025
Agroalimentare

Fondi Ue. Cia-Agricoltori: Pac resti indipendente. No ad accorpamento con altre risorse

Fini: risorse necessarie per l’innovazione e contrastare siccità e inondazioni

Una appello per la gestione dei fondi della Politica agricola comune, in un contesto di nuove sfide per il settore e per le imprese che rischiano un doppio fronte avverso quello di instabilità geo politica e quello climatico. “La Pac resti indipendente, noi siamo contrari a ogni ipotesi di riallocamento dei finanziamenti Ue in un Fondo unico”. Così all’Europarlamento, il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, partecipando alla conferenza che ha riunito associazioni, responsabili politici ed esperti di tutta l’Europa meridionale per condividere esperienze e costruire un’agenda comune per trovare soluzioni.

Sfide inedite e rischiose

“I Paesi dell’Europa mediterranea si trovano, oggi, ad affrontare sfide senza precedenti”, spiega Cristiano Fini, “nel settore dell’agricoltura e dello sviluppo rurale. Prioritario il tema dell’innovazione e del necessario trasferimento delle tecnologie dal mondo della ricerca al campo agricolo, come pure la scarsità idrica causata dai cambiamenti climatici e da sistemi di irrigazione obsoleti.
La crescente frequenza di siccità, inondazioni e ondate di calore, l’urgenza di un’azione coordinata non è mai stata così grande”

Tensioni e incertezze globali

Per la Confederazione, inoltre, gli agricoltori del Sud devono affrontare problemi strutturali profondamente radicati come, per la Confederazione nazionale degli agricoltori, “la distribuzione iniqua del valore nella catena alimentare, costante esodo rurale e burocrazia opprimente.
Fini ha, poi, ribadito la necessità di mantenere fondi specifici al settore agricolo per continuare a difendere la sovranità alimentare del continente in un momento di grandi tensioni e incertezze a livello globale”.

Pac resti autonoma

“Un accorpamento ad altre risorse”, ha aggiunto Fini, “rappresenterebbe una modifica fondamentale della governance del Quadro finanziario pluriennale (QFP) e porterebbe all’indebolimento dell’autonomia agricola europea, minando il funzionamento della Pac che verrebbe così frammentata in 27 politiche nazionali diverse”. In un quadro simile, Cia stimerebbe, infatti, gravi conseguenze sulla produzione alimentare, sull’occupazione dei territori rurali e sulla stabilità generale di tutto il settore agricolo nazionale”.

Adeguare fondi a inflazione

Per dare un’effettiva priorità all’agricoltura nell’Europa futura, la proposta di Cia va, invece, “nella direzione di una sinergia tra i fondi della Politica agricola e quelli strutturali per colmare il deficit infrastrutturale e idrico che pesa sul nostro sistema agricolo”.
“Allo stesso tempo,”, conclude Cristiano Fini, “Cia esorta la Commissione a includere nel QFP un meccanismo automatico che consenta di adeguare in tempo reale le dotazioni finanziarie in base ai tassi di inflazione effettivamente osservati anziché a quelli previsti”.

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