Nella giornata di ieri, i riflettori della diplomazia internazionale sono rimasti puntati sulla complessa rete di negoziati tra Russia, Ucraina e Stati Uniti, mentre l’Unione Europea e il Regno Unito hanno rilanciato nuove sanzioni per indebolire la macchina bellica di Mosca. Se da una parte il presidente statunitense Donald Trump ha ribadito il suo impegno nella mediazione, dall’altra ha chiarito che senza passi avanti concreti potrebbe “sfilarsi” dai negoziati. “Ci sono grossi ego coinvolti, ma credo che qualcosa accadrà. Altrimenti, me ne andrò”, ha detto Trump alla stampa nello Studio Ovale. Sebbene Trump abbia espresso disponibilità a mediare, diversi leader europei restano scettici. Il ministro tedesco della Difesa, Boris Pistorius, ha accusato Putin di utilizzare i colloqui solo per guadagnare tempo, mentre il francese Jean-Noël Barrot ha parlato di “linguaggio ipocrita” da parte del Cremlino. Nonostante ciò, il segretario generale della NATO, Mark Rutte, ha salutato positivamente l’apertura di canali diretti tra Washington e Mosca: “È un buon segnale, ma il percorso resta lungo”. Nel corso della telefonata avvenuta lunedì sera, Trump avrebbe chiesto al presidente russo Vladimir Putin quando terminerà il “bagno di sangue” in Ucraina. A sua volta, il Cremlino ha confermato che sono stati ristabiliti i contatti diretti tra Mosca e Kiev, e che le due parti stanno lavorando alla stesura di un memorandum preliminare senza una scadenza prefissata. Il portavoce Dmitry Peskov ha sottolineato che i dettagli restano complessi e richiedono tempo. Sul tavolo c’è anche l’ipotesi di un vertice faccia a faccia tra Trump e Putin, ma ogni passo sarà pianificato con attenzione, ha precisato il consigliere russo Yury Ushakov. Nel frattempo, Putin ha rivelato a Trump che alla vigilia della parata del 9 maggio a Mosca, sono stati sventati presunti attentati nell’area del Cremlino e della Piazza Rossa, collegati – secondo il presidente russo – a un massiccio attacco con 524 droni e missili Storm Shadow lanciati dall’Ucraina. Il messaggio implicito, sottolinea il Cremlino, è che Kiev avrebbe tentato di intimidire i leader stranieri presenti alle celebrazioni, tra cui il presidente cinese Xi Jinping.
Zelensky: “Mosca sta solo prendendo tempo”
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accusato la Russia di voler semplicemente guadagnare tempo per consolidare le proprie conquiste territoriali. In un messaggio pubblicato ieri, ha ribadito che l’unico modo per fermare la guerra è attraverso un negoziato basato su proposte realistiche. Ha inoltre annunciato di aver proposto a Trump un accordo di libero scambio tra Stati Uniti e Ucraina, per rafforzare la cooperazione anche sul piano economico e militare. Intanto la portavoce della Commissione Europea, Paula Pinho, ha confermato che Bruxelles ha condiviso con Trump la necessità di un coinvolgimento europeo nei colloqui diretti tra Russia e Ucraina. L’obiettivo – ha detto – è una soluzione giusta e duratura, e qualsiasi proposta negoziale dovrà includere anche l’UE come parte attiva.
Ue approva nuove sanzioni
Mentre si intravedono timidi segnali di apertura diplomatica, l’Unione Europea ha approvato un nuovo pacchetto di sanzioni contro Mosca. Le misure colpiscono in particolare la “flotta ombra” di petroliere russe, i settori militare e finanziario, e soggetti legati alla disinformazione. L’Alto Rappresentante Kaja Kallas ha avvertito che nuove restrizioni sono già in preparazione e ha invitato gli Stati Uniti a coordinarsi con Bruxelles per alzare la pressione sul Cremlino. Da Londra è arrivata un’ulteriore stretta: il ministro degli Esteri David Lammy ha annunciato cento nuove sanzioni che colpiscono l’industria bellica russa e le sue fonti di finanziamento. “Putin deve accettare un cessate il fuoco immediato e senza condizioni”, ha dichiarato Lammy, promettendo che ogni tentativo di dilazione porterà a un inasprimento delle misure.Sempre sul fronte europeo, la commissaria Marta Kos ha rilanciato l’importanza dell’ingresso dell’Ucraina nell’Unione come pilastro delle garanzie di sicurezza post-belliche. “L’Ucraina ha fatto i compiti a casa”, ha detto, indicando che l’apertura del primo cluster negoziale potrebbe anche contribuire a risolvere le tensioni con l’Ungheria sul tema delle minoranze.
Kiev, abbassare tetto su petrolio russo
Parallelamente, da Bruxelles, il ministro ucraino Andrii Sybiha ha chiesto un’ulteriore stretta sul prezzo massimo del petrolio russo esportato via mare, proponendo un tetto a 30 dollari al barile rispetto agli attuali 60 fissati dal G7. La richiesta arriva mentre l’Ucraina continua a sostenere di non essere un ostacolo alla pace e invita l’Occidente a fare pressione su Mosca con ogni mezzo diplomatico ed economico disponibile.