Una giornata, quella di ieri, ricca di incontri istituzionali per Giorgia Meloni che ha accolto tre leader internazionali di primo piano a Palazzo Chigi: il Cancelliere tedesco Friedrich Merz, il Primo Ministro canadese Mark Carney e il Presidente libanese Joseph Aoun. Un’agenda fitta, che conferma il ruolo centrale dell’Italia nel panorama geopolitico internazionale, tra cooperazione industriale, stabilità euro-mediterranea e dialogo strategico globale. L’ultimo incontro, con Merz, ha segnato un importante momento di riavvicinamento tra Roma e Berlino, in un contesto europeo sempre più pressato da sfide comuni. Al centro del confronto un “Piano d’Azione” per rilanciare la competitività industriale bilaterale, fortemente penalizzata, secondo il Primo Ministro, da una gestione ideologica della transizione ecologica.
“Rilanciare la competitività delle nostre imprese è una priorità che condividiamo”, ha detto il Premier premier. “Non possiamo più permetterci una desertificazione industriale in Europa. Serve pragmatismo”.
Incontro operativo

Un approccio concreto, come ribadito da Meloni, che ha definito l’incontro “molto operativo” e utile a “smentire la presunta assenza d’interesse del nuovo governo tedesco verso l’Italia”. L’accordo va a consolidare il ruolo chiave di Italia e Germania come “pilastri transatlantici” nel contesto Nato e delle politiche industriali europee. Sui temi di politica estera, i due leader hanno discusso a lungo della guerra in Ucraina e del conflitto in Medio Oriente. Meloni ha ribadito il sostegno dell’Italia a una “pace giusta e duratura” in Ucraina e ha lodato il ruolo della Santa Sede come possibile sede di futuri negoziati. “La pace deve tenere conto della sicurezza della nazione aggredita. Senza ambiguità”, ha affermato il Presidente del Consiglio.
Sul fronte mediorientale, Italia e Germania hanno rinnovato la loro amicizia per Israele, pur esprimendo seria preoccupazione per la crisi umanitaria a Gaza. “Hamas non può avere un futuro nello Stato palestinese”, ha ribadito Meloni.
Il Cancelliere Merz ha confermato l’importanza dell’Italia come partner strategico: “Due grandi nazioni industriali, legate da cooperazione politica ed economica. Per noi tedeschi, l’Italia è irrinunciabile”.
Mark Carney e il patto G7

Nel secondo incontro della giornata, Meloni ha accolto il nuovo Primo Ministro canadese Mark Carney. Un incontro che ha suggellato la continuità nella cooperazione già avviata con Justin Trudeau, soprattutto nel contesto del G7. “Italia e Canada condividono la stessa visione sulle grandi questioni internazionali, dall’Ucraina al Medio Oriente”, ha spiegato il Premier. Il riferimento è anche al Piano d’Azione firmato nel 2023 tra Roma e Ottawa, che tocca ambiti strategici come energia, sicurezza, diritti umani e sviluppo africano. Carney ha ricevuto i complimenti del Premier per la guida della presidenza canadese del G7, che sta proseguendo “sulla scia del lavoro avviato dall’Italia”.
Importante anche la sinergia in tema migratorio e nei rapporti con l’Africa: “Stiamo lavorando su una dichiarazione congiunta”, ha annunciato Meloni, “e il Canada sa di poter contare sull’Italia”.
Con Aoun uno sguardo al Mediterraneo

Il primo incontro istituzionale della giornata ha visto protagonista il Presidente libanese Joseph Aoun, con cui Meloni ha ribadito l’impegno italiano a fianco del Libano, in un momento cruciale della sua storia. Il Libano, afflitto da una crisi economica e politica pluriennale, sta tentando un’ambiziosa transizione riformatrice. In questo processo, l’Italia si propone come partner privilegiato. Meloni ha elogiato “il coraggio e la determinazione del popolo libanese” e sottolineato il ruolo chiave dell’Italia nella missione Unifil, con oltre mille militari italiani dispiegati nel sud del Paese. “Il nostro impegno nella missione Onu e nel sostegno alle forze armate libanesi è imprescindibile per garantire la stabilità al confine con Israele”, ha dichiarato il Primo Ministro.
Il colloquio ha toccato anche la crisi siriana, con un focus sulla necessità di una transizione politica inclusiva e sulla promozione del ritorno volontario dei rifugiati siriani. Una prospettiva che, secondo la premier, può aiutare a “ridurre la pressione migratoria e contribuire alla stabilizzazione regionale”.
La giornata di Meloni si è conclusa con un tributo a Jasmine Paolini per la storica vittoria agli Internazionali di Roma: “Un’impresa che rende orgogliosa tutta la Nazione”, ha scritto sui social.