Stadio della AS Roma a Pietralata
Così la deliberazione dell’Assemblea Capitolina n. 73/2023, dichiarando il pubblico interesse della proposta di realizzazione di un nuovo stadio di calcio multifunzionale e di opere infrastrutturali connesse, presentata dalla A.S. Roma S.p.A..
Pomo della discordia
È il sito presso cui è stato stabilito di edificarlo, cioè nell’area del quartiere di Pietralata, sotto la giurisdizione del IV Municipio. La competenza, ovviamente, è del Comune di Roma che ha affrontato numerosi ostacoli, molti dei quali si ripresentano sotto varie forme, tra cui opposizioni di proprietari da espropriare, proteste di massa degli abitanti dell’area, di comitati appositamente costituitisi per il NO stadio e, persino, denunce presso l’Autorità Giudiziaria, anche recenti, da parte di esponenti politici.
Si sta presentando come la partita più difficile e complicata per i protagonisti in gioco che sono appunto, da un lato la squadra costituita dall’Amministrazione comunale e dalla società calcistica, dall’altro tutti i soggetti del NO Stadio, SI al Bosco.
In effetti la materia del contendere non verte tanto attorno ai proprietari di case e terreni ivi ubicati, ma in modo specifico intorno all’esistenza di alcune ettari di Bosco. Per esso è stato fatto anche sopralluogo da parte dei Carabinieri Forestali incaricati dalla Procura della Repubblica appositamente interessata alla vicenda.
Dalla Regione Lazio, vista la questione ormai senza vie di uscita da circa due anni, proprio dalla viva voce del Presidente Francesco Rocca, sembra sia stata suggerita l’idea di cambiare sito, indicando l’area più idonea nel quartiere di Tor Vergata, anche alla luce delle recentissime reazioni a seguito del tentativo di riprendere i sondaggi di tipo archeologico da parte della Soprintendenza competente.
È opportuno premettere che proprio a seguito delle problematiche che affliggono il Pianeta per l’effetto serra ed i conseguenti cambiamenti climatici, i singoli Stati hanno convenuto di adoperarsi ciascuno nel porre in essere tutti gli accorgimenti finalizzati a rispettare, proteggere e, soprattutto, incrementare le aree verdi, specie nelle zone abitate, nei pressi o, ove possibile, mediante la piantumazione di nuove alberature.
Richiami alla Costituzione
Nel 2022 il Legislatore ha, addirittura, integrato gli articoli 9 e 41 della Costituzione a tali finalità.
In essi, infatti si dice, tra l’altro, nell’art.9, quanto segue: “La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.”
L’articolo 41 così prosegue: “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali.”
La popolazione del NO Stadio, SI Bosco lamenta, fondamentalmente, proprio il mancato rispetto del Bosco, che andrebbe soppresso e, magari, attuare una specie di “compensazione del verde”. In pratica il bosco di Pietralata verrebbe trasferito altrove, delocalizzato alla stessa stregua di un opificio industriale.
Comunque, la popolazione NO stadio è seriamente preoccupata per altri specifici gravi problemi futuri in occasioni dell’utilizzo dello stadio, tra cui la precaria viabilità, aggirabile con un ponte ciclo-pedonale, per compensare anche la carenza di posti auto in rapporto ai posti disponili nello stadio. Altri evidenziano le problematiche da inquinamento atmosferico e acustico ai danni, tra l’altro, del vicino Ospedale Pertini.
Sembra che siano stati rilevati anche ipotesi di difficoltà a gestire l’ordine pubblico in occasione di alcuni eventi particolarmente effervescenti nel pubblico della così detta “Curva Sud”.
Le scarpe strette della AS Roma calcio
La AS Roma calcio, nata nel 1927 dalla fusione di tre squadre, attualmente milita in Serie A, la massima divisione del campionato italiano, con 96 campionati nazionali di cui ben 92 in Serie A.
Durante questi quasi cento anni di storia, i suoi giocatori hanno calpestato, nel tempo, il terreno di campo dei seguenti stadi nella Capitale: Motovelodromo Appio, adoperato nella sola stagione 1927-1928; poi hanno utilizzato lo Stadio del Partito Nazionale Fascista (Stadio Flaminio), ovvero Stadio della Rondinella, di proprietà della squadra della Lazio; indi al Campo Testaccio fino alla stagione 1939-1940 per ritornarvi nella stagione successiva, nel cui stadio vince il suo primo scudetto.
Dal stagione 1953-1954 è stabilmente allo Stadio Olimpico, complesso architettonico del Foro Italico, alle pendici di Monte Mario e del fiume Tevere (costruito nel 1928), nel quale si alterna con la squadra della Lazio.
Da alcuni anni, stanca di vivere da ospite, cerca una casa propria, anche per la meritevole visibilità che ha conquistato proprio sul campo da gioco. È il quinto club d’Italia, con circa 1.804.000 tifosi. Solamente nella periferia e nei quartieri popolari di Roma si formano i primi sostenitori giallorossi, dalla loro tenuta di gioco.
Motivi di ordine pubblico e di viabilità
La rivalità più sentita in assoluto dai tifosi la si vive con la concittadina squadra di calcio Lazio, storica rivale dei Lupi con cui questi si contendono il derby di Roma. Come è noto anche il rapporto verso la Juventus non è dei migliori. Segue la rivalità con l’Inter, scaturita sin dagli anni 2000, così come non corre buon sangue neanche con il Milan, per incidenti precedenti.
Dissapori sono inoltre con le tifoserie di Catania (Roma-Catania 2006) e col il Siena dal 2009 per altrettanti intonazioni di cori offensivi con le conseguenti degenerazioni.
Basta pensare all’impegno notevole sullo spiegamento di forze dell’ordine e sulla preventiva chiusura di numerose strade cittadine coi conseguenti disagi alla collettività residente e ai disagi per tutti gli altri servizi. Un esempio è evidente proprio oggi (14.05) per la disputa relativa alla coppa Italia Milan-Bologna.
Conclusioni
Considerate le tematiche in campo, calcisticamente detto, sembra particolarmente allettante il suggerimento dell’opzione per l’area di Tor Vergata, anche alla luce delle agitazioni da parte dei NO Stadio, SI Bosco, come le manifestazioni recenti dimostrano, ammesso che non emergano anche esigenze di tutela di aree archeologiche che ne impedirebbero la costruzione dell’opera.
Sarebbe un vero peccato non poter festeggiare nel nuovo stadio di proprietà della Roma nel prossimo campionato 2027. Trattasi, infatti, di struttura che renderebbe orgogliosi la società calcistica, i giocatori, i tifosi e quanti credono nell’indotto di natura economica, ma ai fini del sito dove farlo sorgere non si possono sottovalutare tutte le questioni di diritto e di fatto che altra parte della società, anche nell’interesse delle future generazioni, lotta perché vengano rispettate e tutelate.