venerdì, 6 Giugno, 2025
Esteri

Svolta diplomatica tra Siria e USA, ma Gaza brucia: 80 morti in un giorno, 22 sono bambini

Trump incontra al-Sharaa a Riad, alla corte di Bin Salman;focus sugli investimenti. Israele bombarda un ospedale a sud e Jabalia a nord. Netanyahu: "Prenderemo Gaza con la forza"

Nel mezzo di una devastante escalation militare nella Striscia di Gaza, Trump ha incontrato a Riad il presidente ad interim siriano Ahmad al-Sharaa, insediato dopo la fine del regime Assad. È il primo faccia a faccia tra leader di Stati Uniti e Siria in 25 anni. La Casa Bianca ha confermato che l’incontro è durato circa 40 minuti e si è svolto alla presenza del principe ereditario saudita Mohammed bin Salman. Collegato in videoconferenza anche il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha definito la revoca delle sanzioni “di importanza storica” e ha espresso sostegno alla nuova Siria nel suo percorso verso la stabilità e nella lotta contro il terrorismo. Trump, parlando al vertice con i Paesi del Golfo, ha dichiarato: “Normalizzeremo i rapporti con Damasco. Ho ordinato la revoca delle sanzioni dopo averne parlato con Bin Salman ed Erdogan”. Secondo Erdogan, questa decisione potrebbe favorire nuovi investimenti internazionali in Siria. Durante l’incontro infatti il leader siriano Ahmad al-Sharaa ha auspicato che la Siria possa diventare un ponte strategico tra Oriente e Occidente, invitando le aziende statunitensi a investire nei settori del petrolio e del gas siriani. A sottolineare le nuove prospettive, anche il ministro degli Esteri saudita, Faisal bin Farhan Al-Saud, che ha parlato di numerose opportunità di investimento in Siria e di un rafforzamento del sostegno saudita al Paese alla luce di questa svolta diplomatica. Il presidente turco ha colto anche l’occasione per lanciare un appello sull’altro fronte caldo della regione: “Conto sull’amico Trump per fermare la barbarie a Gaza”.

Gaza: strage di civili

Nelle stesse ore, nella Striscia di Gaza un bombardamento israeliano ha colpito l’area dell’ospedale europeo di Khan Younis, provocando almeno 28 morti e lasciando oltre 20 dispersi. Testimoni parlano di scene apocalittiche: pazienti feriti che fuggivano tra le urla, genitori che cercavano i figli tra le macerie, corpi trasportati su letti d’emergenza. A nord, l’area di Jabalia è stata teatro di un’altra carneficina notturna: almeno 36 i morti accertati, decine i feriti. Secondo il network Al Jazeera, il bilancio complessivo degli attacchi della notte è salito a 80 vittime, di cui 22 bambini. I dati, forniti dalle autorità sanitarie palestinesi, non distinguono tra civili e miliziani, ma il numero di minori uccisi desta particolare sgomento. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che “l’ingresso completo dell’IDF a Gaza è imminente”, lasciando intendere che le operazioni militari sono destinate a intensificarsi ulteriormente. Hamas, dal canto suo, accusa Israele di voler accelerare un massacro deliberato e privo di sbocchi politici.

Nazioni Unite: “Rischio genocidio”

In una delle dichiarazioni più dure mai pronunciate da un alto funzionario dell’ONU, Tom Fletcher – capo dell’Ufficio per gli Affari Umanitari – ha chiesto al Consiglio di Sicurezza di “agire ora per prevenire un genocidio”. Fletcher ha denunciato la chiusura dei valichi per gli aiuti umanitari e ha parlato apertamente di “condizioni disumane imposte deliberatamente” alla popolazione palestinese. “È una tragedia del XXI secolo. Un giorno i nostri figli ci chiederanno cosa abbiamo fatto per impedirla”, ha affermato.

Tajani: “cessate il fuoco, come chiede Papa Leone XIV”

Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha ribadito l’appoggio dell’Italia a una soluzione diplomatica e alla proposta di pace egiziana. “Stiamo con Papa Leone XIV, che domenica ha invocato un cessate il fuoco immediato”, ha dichiarato in un’intervista. Tajani ha sottolineato l’urgenza di far entrare gli aiuti umanitari nella Striscia e ha ammesso la complessità del dialogo: “Israele vuole gli aiuti americani, l’Autorità Palestinese no”.

Macron: “Israele sta oltrepassando ogni limite”

Dalla Francia, il presidente Emmanuel Macron ha espresso una condanna netta: “Ciò che sta facendo il governo Netanyahu è inaccettabile”. Intervistato da TF1, Macron ha evitato di usare il termine “genocidio”, riservandolo – ha detto – al giudizio degli storici, ma ha parlato apertamente di “tragedia umanitaria intollerabile”. La risposta israeliana è stata durissima. L’ufficio di Netanyahu ha accusato Macron di “schierarsi con un’organizzazione terroristica” e di “diffondere calunnie contro Israele”. Tel Aviv sostiene che Parigi stia premiando il terrorismo invece di supportare la lotta contro Hamas.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Gaza, tra bombe e veti: cresce l’indignazione internazionale

Paolo Fruncillo

Tensione tra gli alleati: l’Europa teme un passo indietro degli USA

Antonio Marvasi

La Bulgaria pronta ad adottare l’euro nel 2026: via libera dell’UE

Paolo Fruncillo

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.