L’esercito israeliano entrerà a Gaza “con tutta la sua forza per completare l’operazione e sconfiggere Hamas”. Lo ha annunciato Netanyahu, affermando che “non vede uno scenario in cui possiamo fermare la guerra”. Intanto, l’Idf ha reso noto di aver colpito nella notte un “notevole” numero di “terroristi” di Hamas che operavano in un centro di comando nell’ospedale nel sud della Striscia di Gaza. Al Jazeera: “Ucciso anche un giornalista”.
Il trasferimento dei Palestinesi
“Israele sta lavorando per trovare Paesi disposti ad accettare i residenti di Gaza”, lo ha detto Benyamin Netanyahu, come ha riferito il suo ufficio. “Abbiamo creato un istituto che permetterà loro di andarsene, ma abbiamo bisogno di Paesi disposti ad accoglierli. È su questo che stiamo lavorando in questo momento”, ha detto Netanyahu a un gruppo di soldati feriti in azione durante un incontro nel suo ufficio, si legge nella dichiarazione. Il premier stima stima che “oltre il 50% se ne andrà” se ne avrà la possibilità.
L’incontro con il soldato liberato
Steve Witkoff, l’inviato speciale del presidente Trump per il Medio Oriente, ha fatto visita all’ospedale Ichilov di Tel Aviv a Idan Alexander, il soldato liberato ieri dopo 584 giorni di prigionia a Gaza. In un messaggio su X, Witkoff rende noto che durante la visita di questa mattina all’ostaggio Alexander, insieme hanno avuto una conversazione telefonica con il presidente Donald Trump. “Oggi ho avuto l’onore di incontrare Idan Alexander e di dargli il benvenuto a casa. Dopo mesi di prigionia, il mondo è ispirato dal suo coraggio e dalla sua capacità di recupero. Il suo ritorno dà speranza a molti. Abbiamo anche avuto l’opportunità di parlare con il presidente Usa la cui leadership ha reso possibile tutto questo. Restiamo impegnati a riportare a casa fino all’ultimo ostaggio”.
L’impegno della Casa Bianca
Secondo le ultime indiscrezioni Hamas sarebbe riuscita ad aprire un canale segreto di comunicazione con la Casa Bianca grazie a un attivista politico vicino al presidente americano Donald Trump. Così si sarebbe giunti alla liberazione dell’ostaggio. Lo ha rivelato Barak Ravid di Axios, citando due funzionari israeliani, uno palestinese e uno statunitense.
E anche di queste attività di mediazione, nella speranza di arrivare alla fine del conflitto che sta decimando il popolo palestinese, Trump sta parlando con bin Salman. Tra i temi anche lo sforzo degli Usa per smantellare il programma nucleare iraniano. Quella a Riad è la prima delle tre tappe del viaggio in Medio Oriente volto ad affrontare le molteplici crisi e i conflitti nella regione. Ma questo viaggio e il ruolo di mediatore che Trump vorrebbe vestire, sono sporcati da una serie di interessi economici privati che il tycoon sembra avere nel Golfo.
Ue, rilascio passo per negoziati
L’Ue accoglie con favore il rilascio di Edan Alexander, cittadino israelo-americano, soldato dell’Idf, tenuto in ostaggio a Gaza dal 7 ottobre. Ribadiamo il nostro appello ad Hamas affinché rilasci immediatamente e senza condizioni tutti gli ostaggi. Ci auguriamo che il rilascio di Alexander sia un primo passo verso l’unica soluzione praticabile, l’avvio dei negoziati sul cessate il fuoco e la fine permanente delle ostilità”. Lo ha detto un portavoce della Commissione europea durante il quotidiano briefing alla stampa. Quanto al tema sollevato dai Paesi Bassi sul riesame dell’accordo di associazione Ue-Israele allo scorso consiglio informale Esteri, il portavoce ha detto di non voler “anticipare in questa fase a cosa porteranno queste discussioni, ma – ha aggiunto – ne siamo pienamente consapevoli e abbiamo intenzione di discuterne a tempo debito”. “L’accordo di associazione è la base giuridica del nostro dialogo con le autorità israeliane e fornisce importanti meccanismi per discutere tutte le questioni problematiche che possiamo avere, ma anche, allo stesso tempo, per far valere il nostro punto di vista” ha sottolineato, ricordando che “qualsiasi decisione di sospendere gli accordi di associazione, o parte di essi, richiederebbe l’unanimità in seno al Consiglio”.
Gli accordi commerciali
Forum di investimenti tra Stati Uniti e Arabia Saudita ha portato i primi frutti. La Società nazionale saudita per i servizi di sicurezza ha annunciato la firma di un accordo strategico da 350 milioni di dollari con la compagnia americana Leidos. Ne dà notizia l’emittente al Arabiya. Obiettivo dell’intesa con l’azienda fornitrice di servizi nella difesa, nell’intelligence, nel settore civile e nella sanità è sviluppare le capacità di sicurezza ed espandere la portata delle soluzioni tecniche innovative nel Regno.