venerdì, 9 Maggio, 2025
Attualità

Difesa e strategia: al Quirinale l’Italia rinnova l’impegno nell’Alleanza Atlantica

Nel vertice presieduto da Mattarella, il Consiglio Supremo conferma il ruolo centrale della Nato per la protezione collettiva

Si è riunito ieri, al Palazzo del Quirinale, il Consiglio Supremo di Difesa, convocato e presieduto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Un incontro di massima rilevanza strategica, che si inserisce in un contesto globale attraversato da crisi internazionali, tensioni regionali e trasformazioni profonde negli equilibri geopolitici. Alla riunione hanno preso parte i vertici istituzionali del Paese: il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, il Ministro della Difesa Guido Crosetto, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, oltre al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Luciano Portolano. Presenti anche il Sottosegretario Alfredo Mantovano, il Segretario Generale del Quirinale Ugo Zampetti e il Consigliere Francesco Saverio Garofani. Al centro dell’incontro, l’analisi delle nuove sfide alla sicurezza europea e globale, a partire dai contenuti del ‘Libro bianco sulla prontezza europea nella difesa 2030’recentemente presentato dalla Commissione europea e dall’Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza dell’Ue. Un documento che definisce le linee guida per affrontare un mondo in rapido cambiamento, segnato da minacce ibride, guerre convenzionali e nuove forme di conflitto, anche nel cyberspazio e nello spazio cognitivo.

Un mondo attraversato dai conflitti

Il Consiglio ha posto in evidenza come, dopo l’aggressione russa all’Ucraina, si sia assistito a una preoccupante espansione dell’instabilità. “Nuovi fronti di crisi si sono aperti, in una concatenazione che allarga l’area delle tensioni dall’Europa al Medio Oriente”, si è letto nella nota ufficiale. Il conflitto ucraino è tuttora al centro dell’attenzione: a tre anni dall’inizio delle ostilità, l’aggressività russa non mostra segnali di cedimento. Le stragi di civili che si susseguono, come recentemente documentato, rendono ancora più urgente il sostegno a Kiev. L’Italia, ha ribadito il Consiglio, resta fermamente impegnata al fianco dell’Ucraina, non solo in termini materiali, ma anche come garante di una pace giusta e duratura. “Le garanzie di sicurezza, per essere solide e credibili, non potranno prescindere dalla cornice di unità euro-atlantica”, si è affermato nella dichiarazione.

Lo sguardo del Consiglio si è esteso anche al Medio Oriente, teatro di un’escalation che ha superato i confini del conflitto israelo-palestinese. La cessazione del cessate-il-fuoco a Gaza, seguita agli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre 2023, ha innescato una spirale di violenze senza precedenti. L’Italia, attraverso il Consiglio, ha espresso “forte preoccupazione” per la crisi umanitaria in corso e ha rilanciato l’urgenza di una soluzione politica: due Stati sovrani e indipendenti, sostenuti dalla comunità internazionale, restano l’unica via percorribile verso la stabilità duratura.

Difesa europea

La discussione si è focalizzata anche sulla necessità di rafforzare la prontezza militare dell’Europa. In quest’ottica, il Consiglio ha riaffermato il ruolo centrale dell’Alleanza Atlantica come baluardo di sicurezza e deterrenza, specialmente nel contesto di un possibile scenario nucleare evocato da alcuni attori internazionali. Le missioni italiane nei paesi baltici e nell’Europa nord-orientale, si legge nella nota, rappresentano “una funzione di garanzia” per l’intero continente. In linea con gli impegni assunti in sede Nato, l’Italia raggiungerà il 2% del Pil destinato alla difesa, obiettivo definito già nel 2014 e riaffermato dai governi successivi. Non solo forza militare, ma anche protezione delle infrastrutture critiche, sicurezza cyber, spazio cognitivo, tecnologie emergenti e Intelligenza Artificiale. Il Consiglio ha posto l’accento sulla crescente vulnerabilità degli asset strategici nazionali, in un’epoca in cui le fake news e la guerra dell’informazione possono minare la coesione democratica e la stabilità istituzionale.

Focus sul Mediterraneo e l’Asia

Oltre all’Europa e al Medio Oriente, il Consiglio ha analizzato anche altre aree di tensione strategica. In particolare, desta preoccupazione l’innalzamento delle tensioni tra India e Pakistan nella regione del Kashmir, storicamente instabile e potenziale focolaio di escalation nucleare. Nel Mar Rosso, le azioni dei ribelli Houthi, che minacciano la sicurezza del traffico navale e attaccano Israele, sono state duramente condannate. Un segnale, questo, del crescente rischio per le rotte commerciali globali e della necessità di tutelare i corridoi marittimi internazionali.

Non mancano, però, spiragli di diplomazia. Il dialogo tra Washington e Teheran sul programma nucleare iraniano, avviato di recente con la mediazione dell’Oman e ospitato a Roma, viene considerato “significativo” per la stabilizzazione dell’intero scacchiere mediorientale. L’Italia mantiene inoltre un impegno costante nei Balcani, una regione che presenta ancora oggi tensioni latenti e che richiede attenzione strategica da parte dell’Europa. Il Consiglio ha ribadito il sostegno italiano alla sicurezza e alla stabilità della regione, in continuità con la storica presenza diplomatica e militare del nostro Paese.

Il Consiglio ha riservato spazio anche alla sicurezza interna, con particolare attenzione alla protezione delle infrastrutture critiche, alla minaccia cyber, alla militarizzazione dello spazio e alla necessità di investire nelle tecnologie emergenti. È stato inoltre affrontato il tema dell’efficienza e dell’ammodernamento delle forze armate italiane, in un’ottica di lungo periodo.

Infine, non è mancata una riflessione di ordine istituzionale. Il Consiglio ha espresso “riconoscenza della Repubblica a tutte le organizzazioni di sicurezza, militari e civili”, per il lavoro svolto in occasione della recente morte del Santo Padre. Un passaggio toccante, che evidenzia il legame tra difesa, coesione nazionale e valori repubblicani.

Un tributo particolare è stato riservato ai militari italiani impegnati all’estero, in particolare nella missione Unifil nel sud del Libano, una delle aree più critiche del Mediterraneo. Il Consiglio ha sottolineato “l’esemplare professionalità dimostrata nell’assolvimento del mandato”.

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