martedì, 6 Maggio, 2025
Esteri

Cremlino: “necessario” un incontro tra Putin e Trump, ma “va preparato”. Ue pronta a vietare importazioni gas russo dal 2027

Il comandante in capo: "L'operazione Kursk ha raggiunto la maggior parte dei suoi obiettivi"

In vista della parata del 9 maggio per l’80° anniversario della vittoria sul nazifascismo, il presidente russo Vladimir Putin affronterà una fitta agenda di incontri bilaterali e protocollari. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha definito “necessario” un incontro tra Putin e Trump, ma ha precisato che “deve essere preparato con attenzione”. Nessuna indicazione per ora su una possibile premiazione dei militari nordcoreani né sul ruolo che la Corea del Nord potrebbe avere nei festeggiamenti. Peskov ha inoltre evitato di commentare l’accordo tra Washington e Kiev sull’estrazione di minerali, dichiarando che Mosca non ne conosce i dettagli. La Russia ha anche criticato le elezioni presidenziali in Romania, sostenendo che un candidato “favorito” sarebbe stato escluso dalla corsa elettorale in modo arbitrario. Peskov ha poi denunciato “manifestazioni significative di neonazismo” in Europa, criticando le restrizioni politiche imposte dall’Unione Europea a forze non allineate al mainstream, e ha definito “una questione interna” il dibattito tedesco su Alternative für Deutschland (AfD), partito notoriamente estremista.

Mosca accusa: “L’Europa vuole oscurare il Giorno della Vittoria”

In questo quadro, il Servizio di intelligence estero russo (SVR) accusa l’Unione Europea e il governo ucraino di voler “oscurare” il Giorno della Vittoria con iniziative alternative. Nel mirino del Cremlino c’è in particolare la Germania, che ha vietato la partecipazione degli ambasciatori russi e bielorussi alle cerimonie pubbliche, e i Paesi che hanno accettato l’invito di Zelensky a partecipare a eventi a Kiev. Secondo Mosca, si tratta di una “manifestazione cinica” del revisionismo europeo e di una “sottomissione politica al regime neonazista di Kiev”.

Trump e Xi

Da parte sua Donald Trump, in un’intervista alla NBC, ha dichiarato che la pace tra Ucraina e Russia “potrebbe essere impossibile” a causa del “tremendo odio” tra leader, generali e soldati delle due parti. Tuttavia, si è detto pronto a intervenire per salvare vite umane: “Se riuscirò a salvare migliaia di vite, sarò felice”. Ha anche annunciato di aver parlato telefonicamente con il presidente turco Erdogan, discutendo di Siria, Gaza e Ucraina, e ribadendo l’urgenza di porre fine alla “ridicola ma mortale guerra tra Russia e Ucraina”. Nel frattempo, la presenza del presidente cinese Xi Jinping a Mosca per la parata del 9 maggio è oggetto di critiche da parte dell’Unione Europea. La portavoce della Commissione, Anitta Hipper, ha ricordato che la Cina, in quanto membro permanente del Consiglio di sicurezza dell’ONU, ha il dovere di rispettare la Carta delle Nazioni Unite. Secondo Bruxelles, senza il sostegno cinese, la Russia non potrebbe mantenere la stessa intensità nella sua offensiva.

27 soldati russi morti per ogni km invaso

La guerra sul campo resta feroce. Secondo un’inchiesta della BBC condotta insieme alla testata indipendente MediaZona, nel solo 2024 sarebbero morti almeno 45.287 soldati russi, quasi il triplo rispetto al 2023. I dati raccolti tramite necrologi e monumenti indicano una media di 27 vittime per ogni chilometro quadrato di territorio ucraino conquistato. Il numero reale delle vittime sarebbe compreso tra le 164.000 e le 237.000.Intanto, l’Ucraina rivendica il successo dell’operazione Kursk. Il comandante in capo delle Forze Armate, generale Oleksandr Syrskyi, ha dichiarato che l’operazione – durata nove mesi – ha raggiunto la maggior parte dei suoi obiettivi, impedendo una nuova offensiva russa nelle regioni di Sumy e Kharkiv. “Abbiamo creato una zona cuscinetto rilevante e dimostrato di poter combattere anche oltre confine”, ha affermato Syrskyi, sottolineando la capacità dell’Ucraina di sorprendere il nemico e mantenere l’iniziativa.

Ue prepara lo stop al gas russo

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha confermato l’intenzione di avviare “i primi cluster negoziali” per l’adesione all’Unione Europea, ribadendo la necessità di un cessate il fuoco di 30 giorni e di una pressione costante su Mosca. L’auspicio, ha detto, è che “l’unità dei Paesi membri acceleri il processo di integrazione”. Proprio l’Unione Europea, intanto, si prepara a una svolta radicale sul piano energetico. Martedì 6 maggio sarà presentata a Strasburgo una roadmap per eliminare le importazioni di gas russo entro la fine del 2027, includendo anche la cessazione degli accordi a lungo termine per il gas naturale liquefatto (GNL). Secondo Bloomberg, il divieto sarà vincolato alla capacità dell’Europa di garantirsi forniture alternative da Stati Uniti, Qatar, Canada e Paesi africani. Le importazioni russe, che coprivano oltre il 40% prima della guerra, si sono già ridotte al 19% nel 2024. Inoltre, entro fine anno, Bruxelles intende tagliare almeno un terzo delle forniture ancora attive.

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