Un raid aereo condotto dagli Stati Uniti ha colpito un centro di detenzione per migranti africani nella città di Saada, Yemen, causando la morte di almeno 68 persone e il ferimento di altre 47, secondo quanto denunciato dai ribelli Houthi. L’attacco, avvenuto il 28 aprile 2025, ha sollevato un’ondata di indignazione internazionale e acceso il dibattito sulla gestione del conflitto yemenita. La struttura colpita ospitava migranti provenienti principalmente da Etiopia ed Eritrea, che attraversano lo Yemen nel tentativo di raggiungere l’Arabia Saudita. Gli Houthi, che controllano la regione, hanno accusato gli Stati Uniti di aver preso di mira civili innocenti, mentre Washington non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali sull’accaduto. Le immagini trasmesse dall’emittente Al-Massirah mostrano macerie e corpi tra i detriti, evidenziando la gravità dell’attacco. Questo episodio segue una serie di raid condotti dagli Stati Uniti contro obiettivi Houthi, nell’ambito di una campagna militare volta a proteggere le rotte mercantili nel Mar Rosso e contrastare le attività del gruppo ribelle. La comunità internazionale ha espresso preoccupazione per l’escalation del conflitto, che dal 2014 ha causato oltre 150.000 morti e innescato una delle peggiori crisi umanitarie al mondo. Gli Houthi hanno dichiarato che il centro di detenzione non rappresentava una base militare, ma un luogo di transito per migranti vulnerabili. Questo attacco solleva interrogativi sulla strategia militare degli Stati Uniti e sulla necessità di proteggere i civili in un conflitto che continua a devastare il paese più povero della penisola arabica.
