La Corea del Nord ha ufficialmente confermato l’invio di truppe in Russia per sostenere l’esercito di Mosca nella guerra contro l’Ucraina. La dichiarazione, rilasciata dalla Commissione militare centrale del Partito dei Lavoratori, segna un cambio di strategia rispetto alla precedente posizione di Pyongyang, che aveva evitato di ammettere il coinvolgimento diretto nel conflitto. Il leader nordcoreano Kim Jong-un ha definito i soldati inviati “eroi che rappresentano l’onore della madrepatria”, sottolineando il loro contributo nella liberazione della regione russa di Kursk, recentemente teatro di intensi scontri. Secondo fonti ufficiali, le truppe nordcoreane hanno combattuto fianco a fianco con i soldati russi, guadagnandosi l’elogio del presidente Vladimir Putin, che ha ringraziato Pyongyang per il suo “cameratismo e senso di giustizia”. L’invio di truppe nordcoreane è stato giustificato dal governo di Kim Jong-un come parte di un trattato di mutua difesa tra Mosca e Pyongyang, firmato nel giugno 2024. Tuttavia, la decisione ha suscitato reazioni internazionali: gli Stati Uniti e la Corea del Sud hanno espresso preoccupazione per il crescente coinvolgimento della Corea del Nord nel conflitto, mentre l’Ucraina ha definito la presenza di soldati nordcoreani una “grave escalation”. Secondo fonti occidentali, almeno 11.000 soldati nordcoreani sarebbero stati inviati in Russia, con circa 1.000 perdite registrate nei primi tre mesi di combattimenti. La Corea del Nord ha annunciato che un monumento commemorativo sarà eretto a Pyongyang per celebrare il sacrificio dei suoi soldati. L’alleanza tra Mosca e Pyongyang si rafforza, mentre il conflitto in Ucraina continua a evolversi con nuovi attori sul campo di battaglia. Il ruolo della Corea del Nord potrebbe avere implicazioni significative per la geopolitica globale nei mesi a venire.
