Roma si stringe intorno al Papa. Nelle prime 24 ore dall’apertura della camera ardente, la Basilica di San Pietro è stata visitata da quasi 50.000 persone, restando aperta fino alle 5.30 di questa mattina per accogliere l’ondata di fedeli arrivati da ogni parte del mondo. Lo ha reso noto Fabio Ciciliano, Capo del Dipartimento della Protezione Civile, durante un incontro con la stampa per fare il punto sul piano di accoglienza e sicurezza in vista delle esequie di Papa Francesco. L’emozione è palpabile e la partecipazione si annuncia senza precedenti. Sebbene non sia possibile fare una stima precisa, le autorità puntano a superare il milione di presenze, come confermato dal ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, intervenuto a RTL 102.5. “I fedeli continuano ad arrivare da ogni angolo del pianeta – ha detto – e il nostro obiettivo è assisterli al meglio, anche nelle lunghe attese, con il supporto di circa 8.000 volontari”.
L’evento richiama inevitabilmente l’esperienza maturata nel 2005 con il funerale di Giovanni Paolo II, a cui l’attuale piano si ispira. “Si tratta di percorsi blindati – ha spiegato Musumeci – con un impiego massiccio di 11.000 unità delle forze dell’ordine, alcune delle quali richiamate anche dalle ferie”.
Attenzione alta
L’attenzione è altissima, soprattutto per il complesso contesto geopolitico. “L’Italia è il centro della Chiesa cattolica – ha sottolineato Musumeci – ed è naturale che oggi tutto il mondo guardi a Roma e al Vaticano. Non dobbiamo preoccuparci, ma occuparci: ogni tentativo di disturbo va neutralizzato preventivamente, anche sul piano operativo. Tutto ciò che poteva essere fatto, è stato fatto”. A confermare la rilevanza globale delle esequie, è l’arrivo previsto di 170 delegazioni estere. Il Ministero degli Affari Esteri, ha chiarito Musumeci, “ha già predisposto tutti gli strumenti per garantire l’accoglienza e la gestione diplomatica”. Possibili anche incontri bilaterali a margine del rito: “Se il calendario lo consente, sarà un’occasione di confronto e dialogo tra leader, di cui oggi c’è grande bisogno”.