Il Segretario alla Difesa USA, Pete Hegseth, sarebbe accusato di aver utilizzato il proprio telefono personale per condividere informazioni sensibili sulle operazioni militari in Yemen tramite una chat su Signal, composta da 13 partecipanti, tra cui sua moglie e suo fratello. Nonostante le direttive che vietano l’uso di sistemi non sicuri, Hegseth avrebbe diffuso dettagli operativi prima di un attacco. Un episodio simile sarebbe emerso circa un mese fa, quando Hegseth avrebbe condiviso informazioni sugli attacchi in Yemen in un’altra chat Signal, nella quale era stato erroneamente aggiunto Jeffrey Goldberg, caporedattore di ‘The Atlantic’. Sean Parnell, portavoce del Dipartimento della Difesa, ha negato la divulgazione di informazioni classificate. Anche Anna Kelly della Casa Bianca ha sminuito l’accaduto. Nella seconda chat erano presenti, tra gli altri, il capo di stato maggiore Joe Kasper, il consigliere legale Tim Parlatore, il fratello del Segretario e sua moglie Jennifer, nessuno dei quali ricoprirebbe ruoli governativi rilevanti. A marzo, Goldberg era stato erroneamente incluso in una chat con leader della sicurezza nazionale, dove Hegseth avrebbe discusso piani per operazioni in Yemen. Questo episodio è attualmente sotto indagine da parte del Dipartimento della Difesa. Inoltre, è stato rivelato che Jennifer Hegseth avrebbe partecipato a riunioni riservate del Pentagono, pur non essendo un’impiegata del Dipartimento della Difesa. La scorsa settimana, due consiglieri del Segretario, Dan Caldwell e Darin Selnick, sono stati scortati fuori dal Pentagono in seguito a un’indagine su presunte fughe di notizie. Joe Kasper, capo di stato maggiore di Hegseth, e Colin Carroll, capo di gabinetto del vicesegretario alla Difesa, hanno presentato le dimissioni. In una dichiarazione congiunta, Caldwell, Selnick e Carroll hanno respinto ogni accusa, definendo le insinuazioni diffamatorie.