Un incontro dai toni distesi e dal forte significato simbolico quello svoltosi ieri in Vaticano tra il Vicepresidente degli Stati Uniti d’America, James David Vance, e il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede. Con loro anche Monsignor Paul Richard Gallagher, Responsabile dei Rapporti con gli Stati e le organizzazioni internazionali. L’appuntamento ha messo in luce l’importanza delle relazioni diplomatiche tra Washington e il Vaticano, rafforzando un legame storico che, oggi più che mai, guarda alle grandi sfide globali. Secondo quanto riferito in una nota ufficiale diffusa dal Vaticano, durante il colloquio è stato ribadito l’apprezzamento per le “solide relazioni bilaterali” tra la Santa Sede e gli Stati Uniti. L’incontro è stato anche l’occasione per rinnovare l’impegno congiunto nella tutela della libertà religiosa e di coscienza, valori centrali nella visione condivisa da entrambe le istituzioni.
Le immagini diffuse dopo il vertice parlano da sole: sorrisi, strette di mano e un tono visibilmente sereno hanno caratterizzato la visita. JD Vance, accompagnato dalla moglie Usha e dai tre figli, è arrivato in Vaticano intorno alle 10 del mattino con un seguito imponente, composto da circa quaranta veicoli, tra scorta e delegazione. Un chiaro segnale del peso istituzionale e della rilevanza attribuita a questa tappa romana.
Dialogo sulla scena internazionale
Durante la conversazione, Parolin e Vance hanno affrontato anche alcune delle questioni più complesse dello scenario internazionale. Si è discusso in particolare delle situazioni di crisi in diverse aree del mondo, segnate da conflitti armati, instabilità politica e gravi emergenze umanitarie. Il dialogo si è soffermato in particolare sulla condizione di rifugiati, migranti e detenuti, sottolineando l’urgenza di soluzioni umanitarie e inclusive. Il diritto alla pace, la dignità delle persone e la necessità di un dialogo costruttivo tra i popoli sono stati richiamati come principi imprescindibili in un mondo che, tra guerre e tensioni, rischia di smarrire il senso dell’umanità condivisa.
Oltre ai dossier più urgenti, l’incontro ha permesso di affrontare altri argomenti di interesse condiviso, come la promozione dei diritti umani, la tutela dei più deboli e il contributo della Chiesa cattolica negli Stati Uniti, soprattutto nei confronti delle fasce sociali più fragili. Un ruolo che il Vaticano ha voluto riconoscere esplicitamente, auspicando una collaborazione serena e costruttiva tra Stato e Chiesa sul suolo americano.
La visita a San Pietro
La visita del Vicepresidente americano cade in un momento altamente simbolico. Nel pomeriggio del Venerdì Santo, infatti, JD Vance ha assistito, insieme alla famiglia, alla celebrazione della Passione di Cristo nella Basilica di San Pietro, testimoniando una partecipazione personale ai riti della settimana santa. Prima dell’incontro in Vaticano, Vance aveva avuto un colloquio con il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, consolidando ulteriormente l’agenda politica della sua visita italiana. Una missione che conferma la volontà della Casa Bianca di mantenere forti relazioni diplomatiche e culturali con l’Italia e con il Vaticano, due interlocutori centrali nello scacchiere euro-mediterraneo.