Quasi mezzo milione di italiani e turisti stranieri trascorreranno la Pasqua seduti a tavola in uno degli oltre 26mila agriturismi disseminati lungo la Penisola. È la stima fornita da Coldiretti e Terranostra Campagna Amica in vista della domenica di festa, che conferma la costante crescita del turismo rurale e l’attrattiva sempre più forte della campagna come luogo di svago, benessere e riscoperta delle tradizioni. Nonostante le incertezze legate al meteo, la scelta dell’agriturismo per la giornata pasquale segna un netto aumento rispetto allo scorso anno. Un trend che riflette il desiderio diffuso di autenticità, semplicità e contatto con la natura. In un momento in cui il turismo cerca esperienze “vere”, la campagna italiana si conferma una risposta concreta e accessibile.
Il motore trainante di questa scelta è la cucina. E non una cucina qualunque, ma quella tradizionale, locale e a chilometro zero, che si trasforma in un vero e proprio viaggio nel gusto, da Nord a Sud. I menù pasquali negli agriturismi celebrano le ricette della nonna, le preparazioni lente e i sapori genuini, riportando in tavola ciò che la terra offre e ciò che le stagioni impongono.
Il menù della tradizione
Tra gli antipasti pasquali, spiccano le icone regionali come la Torta Pasqualina, ripiena di verdure ed erbe primaverili, e il Casatiello napoletano, un trionfo rustico di salumi, formaggi e uova. A seguire, i primi piatti sono un inno al forno e alla convivialità: lasagne, pasta al forno, ma anche zuppe contadine come la ‘minestra di Pasqua’, piatto tipico di diverse aree del Centro Italia. I secondi piatti vedono protagoniste le carni, con agnello e capretto preparati in diverse varianti – arrosto, al forno o in umido – accompagnati da contorni semplici come patate, verdure al salto o frittate di erbe spontanee, che segnano l’inizio della primavera.
E per chiudere il pranzo, ogni regione offre il proprio dolce identitario: dalla Pastiera napoletana alle Scarcelle pugliesi, dalle Cuddure siciliane alle colombe artigianali in versione rustica, spesso realizzate con farine antiche e lieviti naturali. Un patrimonio gastronomico che rivive anche nei mercati di Campagna Amica, dove i prodotti della Pasqua sono protagonisti di iniziative speciali in tutta Italia.
Agriturismo
Secondo Coldiretti, l’agriturismo moderno non si limita più all’accoglienza e alla cucina, ma punta sempre più su esperienze a 360 gradi, capaci di unire enogastronomia, natura e cultura. Degustazioni, corsi di cucina contadina, visite guidate, sport all’aria aperta, attività per bambini, percorsi benessere e momenti dedicati all’arte arricchiscono l’offerta. Un modello di accoglienza sostenibile e integrato nel territorio, che ha saputo intercettare nuove esigenze e trend turistici prima di molti altri settori. Le aziende agricole hanno colto l’occasione di evolversi, trasformandosi in veri e propri presìdi culturali ed esperienziali.
La Pasqua rappresenta tradizionalmente il primo banco di prova per la stagione turistica primaverile ed estiva, e le previsioni di Coldiretti sono un segnale incoraggiante. Il turismo rurale, in particolare, sta scalando velocemente le classifiche di gradimento sia tra gli italiani che tra gli stranieri.
Un segnale positivo
Complice la riscoperta della lentezza, della qualità e dell’ospitalità familiare, sempre più persone scelgono l’agriturismo come alternativa ai circuiti turistici tradizionali. Un fenomeno che, al di là del pranzo di Pasqua, racconta molto del nuovo modo di viaggiare e vivere il tempo libero, più attento all’ambiente, ai piccoli produttori e ai valori autentici. Coldiretti sottolinea come l’accoglienza in campagna non sia solo un’occasione di svago, ma anche un modo concreto per sostenere l’economia agricola locale, valorizzare i territori interni e preservare tradizioni che altrimenti rischierebbero l’oblio.