sabato, 19 Aprile, 2025
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Cinema

Il cinema senza la musica non può esistere

Cinema e musica, un rapporto che prosegue da anni e che non smetterà mai di esistere. In Italia, sono numerosi i festival dove vengono presentati documentari che raccontano la carriera dei grandi compositori come Ennio Morricone e Michel Legrand e mostrano al pubblico quanto la musica sia indispensabile al cinema. D’altronde, la bellezza di un film è data anche dalla colonna sonora

 

 

I film hanno bisogno di una colonna sonora degna d’essere chiamata tale, che dia un ritmo alla storia e alle emozioni dei personaggi. Senza la musica le pellicole sarebbero incomplete. I grandi musicisti che hanno lavorato per il cinema ne hanno fatto la storia proprio grazie alle loro composizioni, pietre miliari della cultura globale.

Negli storici Forum Studios (fondati da Ennio Morricone) a piazza Euclide sabato 12 aprile, in occasione del Roma Film Music Festival, si è tenuta l’anteprima italiana di due documentari: “Dietro le quinte di Ennio Morricone” e “C’era una volta Michel Legrand” diretti entrambi da David Hertzog Dessites. Il primo segue il Maestro nella realizzazione della colonna sonora di “Accada quel che accada” (Christian Carlon – 2015), ultimo film per il quale il Maestro Morricone ha lavorato, mentre il secondo è un documentario che celebra il compositore francese Michel Legrand, vincitore di tre Oscar e autore della colonna sonora di Yentl (di Barbra Streisand – 1983), affrontando la sua vita e la tournée che ha svolto nel 2018, conclusasi con il concerto alla Philharmonie di Parigi nel dicembre dello stesso anno.

Due documentari così diversi che raccontano due geni musicali, che con il loro contributo hanno dato vita a film che oggi fanno parte della memoria collettiva. Due diversi viaggi all’interno dell’anima dei compositori, che hanno fatto della musica la loro vita e lavoro. Hanno saputo riversare la loro sensibilità e voglia di vivere sullo spartito e con quelle note memorabili hanno conquistato il pubblico e regalato esperienze uniche.

Vedere i documentari dentro uno degli studi di registrazione italiani più importanti, culla di numerosissime colonne sonore che hanno vinto anche dei premi Oscar (“Il Postino” di Luis Bacalov, “La vita è bella” di Nicola Piovani e “The Hateful Eight” di Ennio Morricone), ha amplificato le emozioni dei presenti in sala che si sono sentiti parte di qualcosa di sacro e più grande. In quegli studi si è fatta la storia, i grandi della musica impregnano le pareti e lì hanno creato Arte. Tutto in quel luogo grida vita.

Nel caldo pomeriggio romano si è compreso ancor più profondamente il rapporto tra musica e cinema e le emozioni che insieme sanno regalare queste due Arti. Senza la musica, la settima arte non avrebbe lo stesso ritmo, intensità e impatto emotivo. Come l’uomo, anche il cinema non può vivere senza la musica, l’unica in grado di regalare conforto e di nutrire l’anima.

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