sabato, 19 Aprile, 2025
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Cinema

Prima europea a Roma di Avatar in cine-concerto

Pubblico in visibilio all’Auditorium della Conciliazione di Roma per la prima europea del Kolossal con la colonna sonora realizzata dal vivo dall’Orchestra Italiana del cinema, nell’ambito del Roma Film Music Festival

 

Tutto esaurito l’11 aprile all’Auditorium Conciliazione di Roma per Avatar in live concert, appuntamento attesissimo dal grande pubblico del Roma Film Music Festival, giunto alla quarta edizione, sotto la direzione artistica di Marco Patrignani. Tanti i giovani, le famiglie, gli adulti davanti al maxi schermo e gli strumenti musicali ai piedi delle sedie vuote sul palco, in attesa della prima europea di Avatar in cine-concerto: la proiezione del cult movie accompagnata dalla realizzazione della colonna sonora dal vivo da una vera e propria orchestra.

Per questo esperimento è stato scelto il film Avatar, soprattutto per l’impegno verso l’ambiente, mentre a suonare è stata l’Orchestra Italiana del Cinema, nella sua formazione più ampia di 120 elementi diretta da Ludwig Wicki. Il canto è stato affidato al coro Labirinto Vocale e Sezioni Auree, mentre la solista, Eleanor Grant, ha dato voce alla grande madre del mondo naturale, nell’esecuzione della colonna sonora firmata dal grandissimo James Horner, scomparso prematuramente nel 2015.

Promosso con dieci minuti di applausi

In platea è stato possibile ascoltare la sigla della 20th Century Studios, mentre le prime immagini del film hanno dominato gli sguardi di tutti. È iniziato, così, un viaggio sensoriale unico, in cui la musica ha trascinato gli spettatori in una dimensione onirica. Attraverso le vibrazioni delle note, chi era presente ha potuto vivere sulla propria pelle il riverbero dei sentimenti e delle emozioni dei personaggi del film. La musica arriva dritta al cuore e, dal vivo, la sua potenza produce un effetto coinvolgente unico, estraniando gli spettatori dalla sala in cui si trovano. Mentre la colonna sonora viene eseguita in perfetta sincronia con le immagini, ci si immerge nel mondo di Avatar, si trema di paura e curiosità con i protagonisti, in un potenziamento emotivo che solo le note possono dare. L’orizzonte opulento e fluviale di Pandora, la maestosità dell’albero casa, diventano materici, vivi, grazie alla cantante solista, che li vivifica attraverso le loro voci potenti, cavernose e sublimi. Durante la battaglia per la sopravvivenza, mentre incombe la minaccia di una sconfitta, la musica fa sperimentare, attraverso la sua partitura serrata, un infinito cadere che toglie il respiro. Si soffre e si torna alla pace insieme ai protagonisti, grazie alla storia che si guarda e alle emozioni trasmesse dall’eccellente esecuzione di Coro e Orchestra, confermando che la musica può quel che non possono le parole.

Perché Avatar? Ci insegna che gli “alienati” siamo noi

Avatar più passa il tempo più diventa attuale, a testimonianza della nostra alienazione da madre natura e da quella legge di interconnessione tra tutte le cose, che il suo regista ci mostra così chiaro attraverso Eywa, la Grande Madre, fatta di tutte le cose viventi e protettrice dell’equilibrio naturale di Pandora. L’intero film ci ricorda quanto siamo disconnessi dalla vita.

Anche solo per il world building – la creazione di un nuovo mondo fantastico – il regista James Cameron ha riscritto i canoni del cinema e insegnato come si realizza una nuova realtà assolutamente credibile. A questo bisogna aggiungere anche la tecnologia 3D impiegata per la realizzazione dell’intera pellicola e la nuova relazione col tempo che l’autore, a ragione, porta avanti, realizzando una opera di 3 ore. Cameron ha riportato il cinema ad assolvere il suo compito originario, quello di trasportare in un altro luogo. Le immagini unite alla musica dal vivo garantiscono che questo effetto sia non solo assicurato, ma centuplicato, permettendo al messaggio di arrivare ancor più forte e chiaro.

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