sabato, 12 Aprile, 2025
Europa

Dazi, l’Ue sospende le contromisure per 90 giorni

Ma la Von der Leyen avverte che senza accordi l’Europa “è pronta comunque a rimettere sul tavolo le contro-tariffe”

Niente guerra commerciale tra Stati Uniti ed Europa. Almeno per ora. Lo ha deciso Bruxelles dopo che mercoledì il Presidente americano Donald Trump ha annunciato una pausa immediata di 90 giorni sui dazi aggiuntivi che aveva preannunciato invece nei giorni scorso, escludendo la Cina (che resta nel mirino con tariffe al 145% e non più al 125 perché si va a sommare anche il 20% di dazi imposti in precedenza per il fentanyl). La tregua temporanea riguarda tutti gli altri Paesi, Europa compresa, con una riduzione reciproca delle tariffe al 10%, per permettere ai governi di negoziare nuove intese commerciali. “Non vogliamo danneggiare Paesi che non devono essere danneggiati. Tutti vogliono negoziare, per questo diamo loro il tempo necessario”, ha spiegato Trump, dichiarandosi convinto che anche la Cina “alla fine chiamerà” per un accordo. Intanto, però, Pechino rimane isolata, mentre la tensione con l’Europa sembra per il momento disinnescata.

Dal lato europeo, appunto, la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha preso atto con cautela dell’annuncio:“L’Ue vuole dare una possibilità al dialogo, per questo sospenderemo le contromisure per 90 giorni. Ma tutte le opzioni restano sul tavolo”, ha dichiarato su X, sottolineando come le contromisure europee siano già pronte, avendo ottenuto il pieno sostegno dei 26 Paesi membri, con la sola eccezione dell’Ungheria. Nel frattempo, Bruxelles continuerà a lavorare sulle risposte, nel caso in cui i negoziati non producano i risultati attesi. Un segnale chiaro che la diffidenza verso la strategia americana resta forte e che la sospensione è solo una parentesi, non la fine della partita.

Le reazioni in Italia

Se a livello diplomatico la situazione appare per ora congelata, sul fronte interno italiano la tensione resta alta, con l’opposizione che accusa il governo di inerzia e impreparazione: “Abbiamo visto altri Paesi, come la Spagna, reagire con determinazione. Sanchez ha messo sul tavolo 14 miliardi. E il governo Meloni? Ancora fermo. Ha fatto trovare il Paese impreparato”, ha attaccato Elly Schlein, Segretaria del Partito Democratico, nel corso di un’intervista a ‘Tagadà’ (su La7) dopo un ciclo di incontri al Nazareno con Confindustria e i sindacati. “Chiediamo al governo di rilanciare la domanda interna, aumentare i salari, approvare un salario minimo. E di battersi in Europa per un grande piano industriale comune. I dazi sono sospesi, ma l’incertezza già sta facendo danni alle imprese e alle famiglie”, ha aggiunto. “Serve una strategia industriale comune, con risorse europee condivise”, ha insistito Schlein. L’appello è a Bruxelles, ma anche a Palazzo Chigi.

A rincarare la dose è stato Carlo Calenda, leader di Azione, che ha parlato apertamente di “crisi sottovalutata”: “Abbiamo inviato un documento urgente al governo con quattro proposte: transizione 5.0, ripristino degli incentivi di industria 4.0, moratoria sui debiti delle imprese e cassa integrazione estesa. L’economia americana entrerà in recessione, e noi ne pagheremo le conseguenze. La premier deve convocare subito le opposizioni”, il suo annuncio

Una tregua fragile

Quella annunciata da Trump è una pausa strategica, non un cambiamento di rotta. La sua amministrazione, anche in vista delle elezioni presidenziali del 2026, continua a usare la leva commerciale come strumento di pressione internazionale. La Cina resta esclusa dalla tregua, con tariffe record e un’escalation sempre più preoccupante. “Non credo che dovremo fare altri dazi, ma la Cina alla fine telefonerà per un accordo”, ha affermato Trump, rispondendo ai giornalisti alla Casa Bianca, dove ha appena firmato una nuova serie di ordini esecutivi: dalla nomina di Mike Huckabee come Ambasciatore in Israele, alla revisione degli appalti militari, fino a provvedimenti su edilizia navale e dispositivi a basso consumo idrico.

Ma sullo sfondo della tregua commerciale, un altro fronte si apre minacciosamente: l’Iran. Il presidente americano non ha escluso un’azione militare se i colloqui previsti per sabato non produrranno progressi. “Non possono avere un’arma nucleare. Sono rimasto sorpreso che non l’abbiano ancora ottenuta, dopo le elezioni truccate. Con me erano al verde”, ha detto Trump, accusando l’amministrazione precedente di lassismo. “Non voglio essere specifico, ma saprò quando i colloqui non andranno bene. E a quel punto agirò”, ha concluso, lasciando intendere che la linea rossa americana è vicina.

I mercati finanziari

I mercati finanziari stanno attraversando una fase altamente instabile. Ieri, dopo un iniziale rimbalzo robusto delle Borse europee, che hanno recuperato parte delle perdite recenti, WallStreet è tornata a scendere, segno che la tregua commerciale tra Stati Uniti e resto del mondo non ha portato alla stabilizzazione sperata. Lo scontro commerciale Usa-Cina continua a pesare sugli investitori, mentre la pausa di 90 giorni sui dazi appare insufficiente a dissipare le incertezze. Negli Stati Uniti si è assistito a un’ondata di vendite, con una fase di ‘realizzazione’ che ha spinto gli investitori a monetizzare i guadagni dei giorni scorsi. A confermare il clima di incertezza, il Vix, l’indice della volatilità, noto come ‘indice della paura’, resta su livelli elevati, segnalando che il timore di nuovi scossoni sui mercati è ancora molto forte.

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