Rotta prudente in un contesto globale segnato da incertezze geopolitiche e turbolenze finanziarie. I timori sono una bussola che ha guidato, – evidenzia in una nota la Confcommercio – , il Consiglio dei ministri che ha approvato il nuovo Documento di economia e finanza per il 2025. Le previsioni di crescita vengono riviste al ribasso: il Pil italiano salirà appena dello 0,6% nel 2025 (la metà di quanto stimato inizialmente), per poi stabilizzarsi allo 0,8% nel biennio successivo. A sottolineare le difficoltà e le incertezze è il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti che tuttavia ritiene che il Governo del premier Giorgia Meloni possa contenere il deficit – previsto al 3,3% – e gestire un debito pubblico ancora pesante, seppur in lieve calo (136,6% del Pil).
Le decisioni
Tra le decisioni per il fisco, arriva la proroga della delega fino a fine 2025, con nuove misure per rafforzare l’equità e l’efficienza del sistema, inclusa l’estensione della transazione fiscale agli enti locali. Difesa, Pnrr e agroalimentare sono state tra le decisioni del Cdm. Arriva l’ok per l’obiettivo Nato del 2% del PIL per la spesa militare, ma con attenzione alla sostenibilità delle finanze pubbliche. Sui fondi europei, ce l’implementazione dei progetti del Piano nazionale di sviluppo, mentre per l’agricoalimentare ci saranno maggiori controlli contro le frodi alimentari con l’introduzione del reato di “agropirateria”. Infine, via libera alla riforma della Farnesina, per rendere la diplomazia italiana più agile e preparata alle nuove sfide internazionali.
Varo in contesto difficile
“Il documento è stato adottato in una situazione molto complessa sotto l’aspetto economico globale con rilessi per l’economia nazionale e tutto ciò rende molto molto complicate e difficili, perfino aleatorie, le previsioni non solo di lunghissimo termine ma anche quello a breve”, evidenzia ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti durante la conferenza stampa di presentazione del Documento economico, “l’economia ci riserva delle sorprese, mi chiedete di pianificare a tre anni, in Parlamento qualcuno ha fatto una battaglia per il 2028, ma di cosa stiamo parlando? Parliamoci onestamente, se riesco ad azzeccare il 2025 sono già un mago”.
Dazi, annunci e previsioni
Sulla crisi dei dazi, il ministro Giorgetti è cauto: “abbiamo ridimensionato la previsioni di crescita rispetto ai documenti di qualche giorno fa”. Poi con l’annuncio del presidente Americano Donald Trump, di una pausa di 90 giorni sulla politica dei dazi, il ministro dell’Economia spiega: “Prendo atto di questa iniziativa di Trump, che apprezzo”.