Lunedì, il ministro della Salute USA, Robert F. Kennedy Jr., ha annunciato l’intenzione di chiedere ai Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) di revocare le raccomandazioni sulla fluorizzazione dell’acqua nelle comunità statunitensi, dichiarando di voler anche creare una task force dedicata a questa tematica. Nella stessa giornata, l’Agenzia per la protezione dell’ambiente (EPA) ha comunicato di essere impegnata nell’analisi di nuove evidenze scientifiche riguardanti i potenziali rischi per la salute legati alla presenza di fluoro nell’acqua potabile. In Utah, il governatore repubblicano Spencer Cox ha firmato una legge che vieta di aggiungere fluoro ai sistemi idrici. In base alla nuova normativa, tutti gli impianti di fluorizzazione dello stato dovranno essere disattivati entro il 7 maggio. Kennedy ha elogiato lo Utah, descrivendolo come un modello per “rendere l’America di nuovo sana”. “Sono profondamente orgoglioso di questo stato per essere stato il primo a prendere questa decisione. – ha dichiarato RFK jr.- Auspico che molti altri seguano il suo esempio”. Durante una conferenza stampa, l’amministratore dell’EPA Lee Zeldin ha ribadito l’impegno dell’agenzia nel riesaminare gli studi scientifici sui rischi legati al fluoro nell’acqua potabile. La fluorizzazione dell’acqua come misura per prevenire la carie fu approvata dai funzionari federali nel 1950 e, nel 1962, vennero stabilite linee guida sui livelli ottimali di fluoro da aggiungere. Kennedy, ex avvocato ambientalista, ha definito il fluoro una “neurotossina pericolosa” e lo ha collegato a problematiche come artrite, fratture ossee e malattie della tiroide. Sebbene per decenni l’aggiunta di fluoro a basse concentrazioni sia stata considerata una delle principali conquiste della salute pubblica, diversi studi hanno sollevato dubbi sui suoi effetti. L’eccessiva esposizione al fluoro è stata associata a macchie sui denti e ad un possibile impatto negativo sullo sviluppo cerebrale.
