A febbraio 2025, l’Italia fa registrare segnali positivi sul fronte del lavoro. Secondo i dati provvisori diffusi dall’Istat, il numero degli occupati è salito di 47mila unità rispetto a gennaio. In totale, le persone con un impiego sono 24 milioni e 332mila. Un dato che fa crescere anche il tasso di occupazione, cioè la percentuale di persone che lavorano rispetto alla popolazione attiva, che si attesta al 63%. La crescita interessa soprattutto le donne, i lavoratori autonomi e quelli con contratti a tempo determinato, mentre tra gli uomini e nella fascia d’età compresa tra i 25 e i 34 anni si osserva un leggero calo.
I disoccupati scendono sotto quota 1,6 milioni
Accanto all’aumento degli occupati, si registra anche una forte diminuzione delle persone in cerca di lavoro. Il numero dei disoccupati, infatti, scende di 79mila unità, arrivando a quota 1 milione e 517mila. Il tasso di disoccupazione – che misura la percentuale di persone senza lavoro ma attivamente alla ricerca – si ferma al 5,9%, con una flessione di 0,3 punti rispetto al mese precedente. Tra i giovani dai 15 ai 24 anni la disoccupazione cala più marcatamente, scendendo al 16,9%. In parole semplici, significa che ci sono meno giovani senza lavoro e in cerca di un’occupazione.
Crescono anche gli inattivi: chi né lavora né cerca lavoro
Nonostante il quadro complessivamente positivo, si osserva anche un lieve aumento delle persone inattive, ovvero coloro che non lavorano e non stanno cercando un impiego. In questa categoria rientrano, ad esempio, studenti, pensionati, persone scoraggiate o che non possono lavorare per motivi personali. A febbraio, gli inattivi tra i 15 e i 64 anni aumentano di 33mila unità, arrivando a 12 milioni e 254mila. Il tasso di inattività, che rappresenta la quota di popolazione in questa condizione, si attesta al 32,9%, in aumento di 0,1 punti rispetto al mese precedente.
I dati del trimestre confermano il trend positivo
Guardando non solo al singolo mese ma all’intero trimestre dicembre 2024 – febbraio 2025, i numeri confermano una tendenza alla crescita dell’occupazione. Rispetto ai tre mesi precedenti, gli occupati sono aumentati di 199mila unità. Parallelamente, sono cresciute anche le persone in cerca di lavoro (+32mila), mentre gli inattivi sono diminuiti di 208mila. Un dato che suggerisce una maggiore partecipazione al mercato del lavoro, cioè più persone disponibili e interessate a lavorare.
Rispetto all’anno scorso, 567mila occupati in più
Il confronto con febbraio 2024 evidenzia una crescita ancora più marcata. In dodici mesi, gli occupati sono aumentati di 567mila unità, con un incremento del 2,4%. A beneficiarne sono soprattutto i lavoratori permanenti, cioè quelli con un contratto stabile, che crescono di 538mila unità. Aumentano anche gli autonomi, che salgono di 141mila. Calano invece i lavoratori a termine, con 112mila occupati in meno rispetto a un anno fa. Il tasso di occupazione, su base annua, guadagna 1,1 punti percentuali.
Differenze tra uomini e donne: le donne trainano l’occupazione
A febbraio, le donne registrano un netto miglioramento. Le occupate aumentano di 84mila unità, mentre calano sia le disoccupate (-33mila) che le inattive (-46mila). Il tasso di occupazione femminile cresce di 0,4 punti, arrivando al 54,2%, mentre cala sia il tasso di disoccupazione (6,8%) che quello di inattività (41,8%). Tra gli uomini, invece, la situazione è meno favorevole: gli occupati diminuiscono di 37mila unità, mentre aumentano gli inattivi (+79mila), pur in presenza di un calo dei disoccupati (-45mila). Il tasso di occupazione maschile scende al 71,8%, mentre sale quello di inattività al 24,1%.
Lavoro e fasce d’età: i giovani migliorano, calano i 25-34enni
I dati mostrano dinamiche diverse anche in base all’età. Tra i più giovani, dai 15 ai 24 anni, gli occupati aumentano dell’1,8%, mentre i disoccupati calano del 7,4%. Si tratta del segnale più forte tra tutte le fasce d’età, a conferma di un miglioramento per i giovani. Al contrario, nella fascia 25-34 anni, gli occupati calano dell’1%, mentre aumentano gli inattivi (+4,9%). Nella fascia centrale, quella tra i 35 e i 49 anni, la situazione resta sostanzialmente stabile, mentre tra gli over 50 l’occupazione cresce dello 0,5% e la disoccupazione cala del 4%.
Chi lavora: dipendenti stabili e autonomi in crescita
Tra le persone con un impiego, crescono sia i lavoratori autonomi che i dipendenti con contratto a termine. I primi aumentano dello 0,7%, i secondi dello 0,3%. I dipendenti permanenti restano invece stabili. Su base annua, i dipendenti stabili aumentano del 3,4%, gli autonomi del 2,8%, mentre i dipendenti a tempo determinato calano del 4%. Questo dato suggerisce un rafforzamento della componente più stabile del mercato del lavoro.
Il quadro generale: più partecipazione al mercato del lavoro
Guardando a tutto il mercato del lavoro – che comprende occupati, disoccupati e inattivi – si osserva una dinamica di crescita e maggiore partecipazione. In altre parole, aumentano le persone che lavorano o che stanno cercando attivamente un impiego, mentre diminuiscono coloro che restano al di fuori di questo circuito. Secondo le definizioni adottate dall’Istat, gli occupati sono coloro che hanno svolto almeno un’ora di lavoro nella settimana di riferimento o che risultano temporaneamente assenti dal lavoro. I disoccupati sono coloro che cercano attivamente un lavoro e sono disponibili a iniziare. Gli inattivi, infine, sono coloro che non lavorano né cercano attivamente un’occupazione.
Prossimo aggiornamento a maggio
L’Istat ha annunciato che la prossima diffusione dei dati mensili su occupati e disoccupati è prevista per il 2 maggio 2025. Questi dati continueranno a fornire indicazioni preziose sull’andamento dell’occupazione e sulla salute del mercato del lavoro italiano.