Secondo quanto riportato dai ricercatori durante il convegno dell’American College of Cardiology a Chicago, un nuovo farmaco potrebbe rappresentare una svolta nella gestione dell’ipertensione incontrollata. In uno studio di fase 2b, il farmaco lorundrostat, somministrato insieme a due o tre farmaci antipertensivi, ha dimostrato una riduzione della pressione sistolica di 8 punti superiore rispetto al placebo. I risultati dello studio saranno pubblicati su ‘The New England Journal of Medicine’. “Questo trattamento sembra molto promettente”, ha affermato il dottor Luke Laffin della Cleveland Clinic. L’ipertensione, definita da valori pari o superiori a 130/80 mm Hg, è un fattore di rischio significativo per infarti, ictus e insufficienza cardiaca. Lorundrostat, appartenente alla classe degli inibitori dell’aldosterone sintasi, agisce bloccando la produzione di aldosterone, riducendo i livelli di sale e abbassando la pressione sanguigna. Lo studio ha coinvolto 285 pazienti adulti con ipertensione incontrollata, con un’età media di 60 anni e una rappresentanza significativa di pazienti afroamericani, una popolazione vulnerabile a questa condizione. I partecipanti sono stati suddivisi in due gruppi: uno ha ricevuto lorundrostat e l’altro un placebo, per un periodo di 12 settimane. Durante lo studio, la pressione sanguigna è stata monitorata in tre momenti: all’inizio, dopo 4 settimane e dopo 12 settimane. Nei pazienti trattati con 50 mg di lorundrostat, la pressione sistolica è diminuita di 15,4 punti, rispetto ai 7,4 punti registrati nel gruppo placebo, con una differenza di 8 punti. Secondo il dottor Deepak Bhatt del Mount Sinai Fuster Heart Hospital, tale riduzione nella pressione sistolica potrebbe avere un impatto significativo nel diminuire il rischio di infarti e ictus. Lorundrostat ha completato le sperimentazioni di fase 3. Secondo Laffin, potrebbe essere disponibile sul mercato entro 12-18 mesi.
