“E’ un grande risultato di squadra. Ci interessa dire che siamo l’unico paesaggio viticolo patrimonio dell’umanita’. Siamo nel gotha del riconoscimento internazionale materiale. Siamo in buona compagnia, con noi c’e’ Kilimangiaro Grande Muraglia cinese, le cascate di Iguazu e le piramidi”.
Cosi’ questa mattina il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha espresso la sua felicità dopo la nomina delle colline del prosecco di Conegliano-Valdobbiadene a patrimonio dell’umanita’ Unesco. “Dobbiamo ancora metabolizzare il risultato – ha confidato Zaia a Palazzo, quelle colline sono uniche. Dopo dieci anni, abbiamo un’approvazione all’unanimità. Per dire, le Langhe hanno un milione e mezzo di turisti, ma non possono dire di avere un tesoro come Venezia nelle vicinanze.
Anche lo champagne è patrimonio dell’umanità, ma non per il suo territorio”. “Mi spiace – ha detto ancora il governatore del Veneto – si facciano polemiche. Ringrazio gli oltre 500 sindaci della regione, mettere insieme una squadra del genere è difficile. L’agricoltura del futuro è senza chimica, il consumatore cercherà di averne sempre meno nella sua alimentazione. Il prosecco ha regole di virtuosità che altri territori non hanno.
La core zone da 9.170 ettari ha il 70% di superficie ricoperta da boschi, stiamo parlando di un’area unica e storica. Nel dossier abbiamo dimostrato come i vigneti abbiano oltre cent’anni di lavorazione. Abbiamo ripreso le foto degli archivi storici”.
“Adesso abbiamo una grande responsabilità – ha aggiunto Zaia – Questo percorso è stato complesso, ma abbiamo imparato tante cose a proposito del nostro territorio. Quel giorno a Baku, insieme al prosecco è passata anche Babilonia.
Entro 120 giorni faremo un piano di gestione dove saranno valutati tutti gli aspetti: marchi, immagine coordinata, attività di animazione sul territorio per i cittadini, formazione per le guide, instituire dei percorsi, dei punti di osservazione, e dare il via a punti d’albergo diffusi. Piccoli edifici, in un mondo in cui si va verso il turismo emozionale rispetto allo sviluppo di grandi catene. All’Unesco abbiamo garantito che non edificheremo nulla, quello che c’è c’è e basta.
Molto meglio un casolare di 20 metri quadri rispetto all’edificio a cinque stelle in un sito Unesco”. Il presidente del Veneto ha tenuto poi ai ringraziamenti alla squadra di lavoro che ha reso possibile il risultato: “Il primo grazie va ai sindaci, vero motore del territorio. Grazie al comitato scientifico, al consorzio di tutela. All’inizio, dieci anni fa, sembrava quasi una follia questa sfida. Ora è realtà. E’ bello pensare che questo sito sia un riconoscimento al lavoro della povera gente. Ora quest’opera d’arte è diventata patrimonio dell’umanità, per questo la dedica va a chi in quelle colline ha patito la fame credendo che forza di volontà e servizio servissero a qualcosa. Grazie poi ai cittadini, che ci hanno firmato una cambiale in bianco. Invito tutti alla serenità, non si puo’ rovinare un risultato del genere con il pessimismo”.
Per Zaia, il riconoscimento sarà una grande opportunità per i giovani: “Mi auguro nascano start up, guide turistiche, ospitalita’ diffusa, corsi di formazione. Le nuove generazioni avranno grandi opportunita’ nel nostro territorio”. Infine, una risposta sul rischio che corrono i siti Unesco di restare ingessati: “Questo pericolo non si pone, il nostro territorio è vivo”. (Italpress)