Secondo Standard Chartered, il Bitcoin tende ad essere più strettamente correlato al Nasdaq rispetto all’oro, suggerendo agli investitori di considerarlo come una sorta di grande titolo tecnologico. Attualmente, la correlazione tra Bitcoin e Nasdaq si aggira intorno a 0,5, dopo aver raggiunto un picco di 0,8 all’inizio dell’anno. Al contrario, la correlazione con l’oro è diminuita da gennaio, avvicinandosi a zero prima di risalire leggermente sopra 0,2. Geoff Kendrick, responsabile globale della ricerca sulle risorse digitali di Standard Chartered, ritiene che questa correlazione possa giustificare l’inclusione del Bitcoin in un paniere di grandi titoli tecnologici, ipotesi che potrebbe attrarre maggiori investimenti istituzionali grazie ai molteplici ruoli che il BTC può giocare nei portafogli. Sebbene spesso definito “oro digitale” e considerato una copertura contro i rischi del sistema finanziario tradizionale, Kendrick sottolinea che tali necessità di copertura sono relativamente rare. La banca ha sviluppato un indice ipotetico chiamato “Mag 7B”, che include Bitcoin accanto ai principali titoli tecnologici (Alphabet, Amazon, Apple, Meta Platforms, Microsoft, Nvidia), ma esclude Tesla. Rispetto al classico “Mag 7”, il “Mag 7B” ha registrato performance superiori di circa il 5% dal dicembre 2017. Kendrick ha inoltre evidenziato che Bitcoin ha mostrato dinamiche di mercato simili a Nvidia. Entrambe le risorse sono attualmente in calo, rispettivamente del 16% e del 12% dal 20 gennaio. Tesla, invece, ha registrato una perdita del 36% nello stesso periodo, mostrando andamenti più simili a quelli di Ether, che è sceso del 38%. Nonostante un calo di circa il 5% dall’inizio dell’anno, parzialmente attribuibile alle tensioni tariffarie generate dall’amministrazione Trump, gli investitori guardano con ottimismo al secondo trimestre.
