L’evoluzione del conflitto in Ucraina continua a catalizzare l’attenzione della comunità internazionale, con nuove dichiarazioni da parte di Washington e Mosca, la prospettiva di elezioni presidenziali a Kiev e il crescente coinvolgimento di attori globali come la Cina. Steve Witkoff, inviato speciale della Casa Bianca, ha dichiarato in un’intervista con Tucker Carlson che gli Stati Uniti non possono continuare a finanziare Kiev senza condizioni. “Non possiamo semplicemente dare soldi per sempre perché potrebbero finire in polvere”, ha affermato Witkoff, sottolineando il rischio di un’escalation nucleare. Ha inoltre rivelato di aver esortato i leader europei a non incoraggiare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a credere che il sostegno internazionale sia garantito a tempo indefinito. Un punto di svolta arriva con l’annuncio che l’Ucraina terrà elezioni presidenziali. “Hanno accettato. Ci saranno elezioni in Ucraina”, ha confermato Witkoff a Fox News. Secondo l’inviato, Zelensky è in una posizione estremamente difficile, stretto tra una potenza nucleare e un esercito con una popolazione quattro volte superiore alla sua. Per Witkoff, questo sarebbe “il momento migliore per lui per negoziare un accordo”, con l’offerta di un’intesa che l’amministrazione Trump definisce “la migliore possibile” per l’Ucraina.
Attesa per i colloqui con gli USA-Russia a in Arabia
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha affermato che il suo governo sta lavorando a una soluzione diplomatica tra Mosca e Kiev. “Abbiamo avuto un paio di buone conversazioni oggi, forse possiamo fermare questa marcia della morte il prima possibile”, ha dichiarato parlando ai giornalisti alla Casa Bianca. Trump ha precisato che Vladimir Putin non ha respinto il cessate il fuoco e che i negoziati stanno procedendo, pur senza una scadenza definita. Dal Cremlino, il negoziatore russo Grigory Karasin ha dichiarato che Mosca si aspetta “almeno qualche progresso” dai colloqui con gli Stati Uniti previsti per lunedì in Arabia Saudita. Parallelamente, la Russia esprime preoccupazione per l’espansione della NATO nella regione Asia-Pacifico, denunciando un’accelerazione nella “Natoficazione” dell’area e la presenza crescente di forze euro-atlantiche nelle esercitazioni militari.
Truppe ONU: l’Italia disponibile
Il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto ha ribadito la necessità di una missione di interposizione, preferibilmente sotto l’egida dell’ONU. “L’unica soluzione possibile è una forza multinazionale con un framework giuridico adeguato”, ha dichiarato a Repubblica, sottolineando che qualsiasi missione dovrà essere chiaramente definita nell’accordo di pace. Crosetto ha anche evidenziato il bisogno di un rafforzamento della difesa europea, suggerendo un modello simile a quello della NATO.
Meloni a Parigi, la Cina valuta il coinvolgimento
Giovedì prossimo, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni parteciperà alla riunione della “coalizione dei volenterosi” per l’Ucraina, in programma a Parigi. Secondo il quotidiano tedesco Die Welt, la Cina starebbe sondando la possibilità di unirsi alla coalizione, valutando persino l’invio di truppe di peacekeeping. L’inclusione di Pechino, affermano fonti diplomatiche, potrebbe facilitare l’accettazione della missione da parte di Mosca.
Kim Jong-un conferma il sostegno alla Russia
A complicare ulteriormente il quadro internazionale, il leader nordcoreano Kim Jong-un ha ribadito il suo sostegno “senza esitazione” alla Russia. Durante un incontro con il segretario del Consiglio di sicurezza russo Sergei Shoigu, Kim ha affermato che la Corea del Nord è pronta a supportare Mosca “nella difesa della sovranità nazionale e dell’integrità territoriale”. Il Cremlino, da parte sua, ha consegnato al leader nordcoreano una “lettera importante” firmata da Putin, il cui contenuto non è stato reso pubblico.