venerdì, 21 Marzo, 2025
Ambiente

Ventimila alberi per l’Italia: Coldiretti lancia la sfida verde per rigenerare i boschi e creare lavoro

Nel giorno in cui il mondo celebra la Giornata internazionale delle Foreste, l’Italia rilancia il suo impegno per un futuro più verde, sostenibile e produttivo. Coldiretti inaugura al Fao Park di Roma un progetto ambizioso: piantare 20 milioni di alberi per contrastare il cambiamento climatico, valorizzare il patrimonio boschivo e creare nuove opportunità occupazionali nelle aree interne del Paese. Un bosco non è solo un insieme di alberi: è un ecosistema vivo, vitale, strategico. Lo sa bene Coldiretti, che ha scelto proprio il 21 marzo, Giornata internazionale delle Foreste, per lanciare il suo piano di forestazione diffusa su scala nazionale. L’obiettivo? Rigenerare il patrimonio verde italiano piantando 20 milioni di nuovi alberi, coinvolgendo le aziende agricole associate, valorizzando i vivai locali e creando occupazione nelle aree interne, spesso marginalizzate.
La cerimonia inaugurale al Fao Park di Roma, cuore simbolico della lotta globale per l’ambiente, ha dato ufficialmente il via agli eventi celebrativi in tutto il mondo. Nell’ambito delle iniziative italiane, spicca il progetto realizzato a Villa Doria Pamphilj, dove è stata allestita una vera e propria biblioteca vivente di alberi: 180 esemplari provenienti da tutto il mondo, donati dai vivaisti Coldiretti, a rappresentare la biodiversità e l’universalità del patrimonio forestale.

Rischio abbandono

Non è solo una celebrazione simbolica, ma il punto di partenza di un piano concreto. Le foreste italiane, infatti, svolgono un ruolo fondamentale nel sostenere l’agricoltura: proteggono i suoli, trattengono l’acqua, offrono ombra al bestiame, ospitano gli impollinatori e agiscono come barriera contro il vento. Ma sono anche un alleato strategico nella lotta al cambiamento climatico, grazie alla loro capacità di assorbire anidride carbonica. Oggi il patrimonio forestale italiano ha raggiunto livelli record: quasi 120.000 km² di superficie boscata, pari a circa il 40% del territorio nazionale. Le regioni più “verdi” sono la Liguria (con l’81% del territorio coperto da boschi), il Trentino Alto Adige (62%) e la Sardegna (56%), che vanta il primato in termini assoluti con 1,3 milioni di ettari, seguita da Toscana e Piemonte.

Ma dietro questi numeri si cela un’insidia: circa un terzo dei boschi italiani non è gestito, rendendo il territorio più vulnerabile agli incendi, agli eventi estremi e alla diffusione di parassiti esotici, come dimostrato dalla devastante tempesta Vaia. Il rischio è duplice: ambientale ed economico, poiché si rischia di perdere un’enorme risorsa naturale e produttiva.

Forestazione come leva di sviluppo

È qui che si inserisce la proposta di Coldiretti: avviare una forestazione diffusa, supportata dalle aziende agricole e accompagnata da una gestione sostenibile delle risorse boschive, capace di rilanciare filiere produttive strategiche come quelle del legno e dell’energia da biomasse. A guidare questa visione è Oltrebosco, una società costituita da Cai – Consorzi Agrari d’Italia, B.F. S.p.A., Sorgenia Biomasse e Federforeste, che punta a trasformare il patrimonio forestale italiano in motore di sviluppo per l’economia locale, specialmente nelle zone montane e rurali.
Un punto cruciale riguarda la produzione di legname: sebbene l’Italia sia tra i leader europei nell’industria del mobile e della carta, è costretta a importare oltre l’80% del legno necessario, spesso da Paesi in cui il taglio non rispetta le normative ambientali. Contrastare il commercio illegale di legname, quindi, significa anche rafforzare la sovranità produttiva nazionale.

Alberi nelle città

I benefici della forestazione non si fermano ai boschi. Incrementare la presenza di alberi nei centri urbani, come sottolinea la Consulta Nazionale Florovivaismo di Coldiretti, può contribuire in modo significativo a ridurre l’inquinamento atmosferico, abbassare le temperature estive e migliorare la salute pubblica. Gli alberi in città funzionano come veri e propri filtri naturali: assorbono anidride carbonica, rilasciano ossigeno, mitigano l’effetto “isola di calore” e offrono spazi di benessere e socialità. Una gestione del verde più attenta può, quindi, tradursi in benefici tangibili per milioni di cittadini.

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